Verona Salute: «Giunta comunale boccia nuovo impianto a Ca' del Bue»
Il comitato contrario al progetto è ancora più preoccupato dopo le osservazioni prodotte dal Comune di Verona, a cui si aggiungeranno anche quelle di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio
Dopo quelle del Comune di Verona, anche i Comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio invieranno alla Regione le loro osservazioni al progetto presentato da Agsm-Aim per il rinnovamento del polo tecnologico di Ca' del Bue. Ma già i dubbi sollevati dal capoluogo hanno aumentato le preoccupazioni dei contrari al nuovo impianto, in particolare il comitato Verona Salute.
«Non è chiaro chi e perchè voglia questo impianto», ha fatto sapere il comitato, dopo aver letto che il Comune di Verona ha chiesto di specificare «le motivazioni che supportano la necessità di procedere con tale progettualità». A Verona Salute sembra dunque che Agsm-Aim non si sia confrontato con il socio di maggioranza, ovvero il Comune di Verona, prima di presentare alla Regione Veneto la richiesta ad autorizzare a Ca' del Bue un impianto per l'essiccazione e lo smaltimento dei fanghi di depurazione.
Ed i timori per il peggioramento della qualità dell'aria e per il rischio di inquinare terreni e falde con i pfas, già manifestati dal comitato, sono stati espressi anche tra le osservazioni del Comune. La giunta scaligera vuole una verifica e un'integrazione della documentazione allegata al progetto «descrivendo il comportamento dei pfas nelle diverse matrici con particolare riferimento all’esigenza di tutelare la salute pubblica e l’ambiente».
Il Comune di Verona ha inoltre preteso una valutazione di impatto sanitario, la quale è comunque stata promessa da Agsm-Aim, e ulteriori approfondimenti sull’inquinamento atmosferico e sulla valutazione relativa all’incremento delle concentrazioni di polveri sottili e di ossidi di azoto prodotti dall’impianto di valorizzazione termica.
«Visto quanto chiesto dalla giunta comunale che sostanzialmente boccia il progetto e considerate le carenze evidenziate - conclude Verona Salute - non capiamo perchè il progetto non venga ritirato e ci si ostini a portarlo avanti a discapito della salute dei cittadini e senza il consenso del socio di maggioranza».
