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Beagle all'Aptuit di Verona, la Consulta si rivolge all'Ulss 9: «Hanno l'autorizzazione?»

Dopo la "visita" effettuata nei giorni scorsi dai Servizi Sanitari dell'azienda sanitaria, l'organo consultivo ufficiale del Comune di Verona ha chiesto delucidazioni sulla vicenda dei venti cani arrivati negli stabilimenti di via Fleming

L'arrivo dei beagle all'azienda di ricerca farmaceutica Aptuit-Evotec dei giorni scorsi, rimane al centro della discussione a Verona. Sono già due le manifestazioni che nel mese di settembre hanno avuto luogo fuori dagli stabilienti di via Fleming, nel mezzo la "visita" dei Servizi Veterinari dell’Ulss 9 Scaligera, finalizzata sia al controllo documentale-autorizzativo sia, in particolare, al rispetto delle condizioni di benessere degli animali ospitati. 

Proprio su quest'ultimo servizio le associazioni animaliste scaligere, riunite nella Consulta per la Tutela del Benessere Animale del Comune di Verona, intendono avere delucidazioni. L'organo consultivo ufficiale dell'amministrazione comunale, ha infatti chiesto ufficialmente ulteriori chiarimenti sul caso di questi cani verosimilmente destinati alla sperimentazione, sul quale si era espresso anche il dottor Stefano Adami, direttore dei Servizi Veterinari dell'Ulss 9, in seguito alle verifiche svolte dal personale dell'azienda sanitaria. 
«Nelle diverse dichiarazioni uscite sulla stampa, unico mezzo che ci ha permesso di avere informazioni riguardo ai cuccioli arrivati a Verona dalla Francia il 2 di Settembre con lo scopo di utilizzo in ricerca, non si fa mai cenno alle varie autorizzazioni obbligatorie per Decreto Legislativo, in special modo a quella in deroga per l'utilizzo dei cani», dichiara Romano Giovannoni presidente della Consulta.
«A nome di tutte le associazioni che rappresento, e specificatamente Animalisti Verona, Enpa, Freccia 45 sezione Verona, Lav, La Voce dei Conigli, Lega Nazionale per la difesa del cane, Oipa, Tribù animale, WWF veronese, ho inviato oggi (martedì, ndr) formale richiesta al dottor Stefano Adami di avere rassicurazione certa del possesso da parte di Aptuit - Evotec dell'autorizzazione con relazione tecnico-scientifica che permetta alla stessa l'utilizzo, appunto, di cani in sperimentazione, animali che sappiamo anche la legge sugli esperimenti scientifici cerca di tutelare e di non far utilizzare in modo ordinario. Siamo a conoscenza che anche il Comune di Verona ha presentato richiesta di questa documentazione, l'auspicio è che almeno a tale organo istituzionale le informazioni richieste siano state fornite con assoluta certezza e non vaga rassicurazione. Come abbiamo detto durante la manifestazione tenutasi in via Fleming sabato 18 settembre scorso, chi non ha nulla da nascondere apre le porte. La trasparenza è sinonimo di operare in modo legalmente ineccepibile, e questa mancanza di informazioni concrete ci lascia molto perplessi. Certi che sia solo una svista nella comunicazione e non la volontà di evitare i dettagli, attendiamo le risposte dell'Azienda Sanitaria Locale. A garante di questo nostro accesso agli atti abbiamo inoltrato la pratica anche al Presidente della Regione Luca Zaia», conclude il Presidente Giovannoni.

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