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Manifestazione all'Aptuit per venti beagle. «Troppi silenzi e zone d'ombra»

I cuccioli sono presumibilmente destinati a diventare cavie per esperimenti e le associazioni animaliste vogliono chiarezza. Per questo hanno presentato al Comune un'istanza di accesso civico agli atti

Sul caso dei venti beagle consegnati alla Aptuit di Verona e presumibilmente destinati a diventare cavie per esperimenti, si è tenuta questa mattina, 18 settembre, la prima delle due manifestazioni organizzate dalle associazioni animaliste. Associazione che vogliono chiarezza e per questo hanno presentato al Comune un'istanza di accesso civico agli atti per sapere quale sia stata l'attività di autorizzazione, concessione e controllo svolta dall'amministrazione sull’impiego degli animali.
Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa chiedono documentazione sulla provenienza dei cani e quindi vogliono sapere se i cuccioli arrivano da un allevamento autorizzato alla produzione di animali per la sperimentazione. Inoltre, vogliono conoscere le singole cartelle dei beagle con il relativo microchip, l'autorizzazione a effettuare test con i cani e la relazione sulle motivazioni del loro utilizzo, l’autorizzazione dello stabulario e infine se sia stato disposto un controllo sanitario per valutare le condizioni di detenzione degli animali.

«Sono troppi i silenzi e le zone d'ombra che circondano questa vicenda - hanno dichiarato gli animalisti veronesi - La sperimentazione animale, che noi fermamente condanniamo, pone problemi etici che interrogano, o dovrebbero interrogare, tutti. E sull’avvio degli esperimenti la trasparenza è d’obbligo».

Le associazioni ricordano, infine, che l'Europarlamento ha appena approvato una risoluzione che chiede un piano d’azione per il superamento della sperimentazione animale e l’implementazione di metodi alternativi.

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