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Martedì, 30 Aprile 2024
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Vinitaly, apertura con messaggi all'Europa: «Non si cancella la storia del vino»

Tante istituzioni presenti all'inaugurazione. Zaia: «Qui vengono tutti, non si può non passare per il Vinitaly». E dalla kermesse veronese tanti attacchi alle nuove norme europee, che in nome del salutismo puntano a disincentivare il consumo del vino

Si è aperta oggi, 2 aprile, la 55esima edizione di Vinitaly, nella fiera di Verona, un appuntamento di importanza fondamentale per l'economia veronese, veneta e nazionale.

Vinitaly 2023 visitatori - Foto Ezio Cairoli 2

Ad inaugurare l'evento, nell'auditorium Verdi, sono intervenuti il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, il presidente della Provincia di Verona Flavio Pasini ed il presidente di Veronafiere Federico Bricolo.

Ai ministri presenti oggi, altri se ne aggiungeranno nei quattro giorni della fiera. Ed è stata annunciata anche la presenza della premier Giorgia Meloni per domani. Grande, dunque, la presenza delle istituzioni, anche nazionali, a questa edizione. Una presenza commentata con una battuta da Zaia: «I babilonesi disegnavano la parte del mondo che conoscevano e al centro ci mettevano Babilonia. Il salone del vino è come Babilonia, qui vengono tutti, non si può non passare per il Vinitaly».

Zaia ha inaugurato anche lo stand del Veneto all'interno del Vinitaly e questo pomeriggio accoglierà assieme al ministro del esteri Antonio Tajani «una straordinaria delegazione dei Balcani - ha detto il presidente del Veneto - Arriveranno assieme al presidente della Serbia Aleksandar Vučić, il primo ministro dell'Albania Edi Rama, e Dimitar Kovačevski, presidente del governo della Macedonia del Nord».

Vinitaly 2023 veronafiere - Foto Ezio Cairoli

Ed il presidente della Regione ha commentato anche alcune nuove normative europee che potrebbero stimolare la riduzione del consumo di vino e alcolici. Zaia ha ricordando che il Veneto produce 12,5 milioni di ettolitri di vino e rappresenta il 36% dell'export nazionale, con 2,8 miliardi di euro. Pre il governatore del Veneto, queste nuove norme sono «un'aggressione che penalizza il nostro Paese dal punto di vista economico. Si inizia con l'etichetta del vino, che è un modo per togliere identità ai territori e si passa alla carne sintetica e poi ovviamente verranno messi a repentaglio i 4.500 prodotti tipici italiani, tra i quali 350 prodotti tipici veneti».

Anche il Partito Democratico ha dimostrato attenzione al vino e al Vinitaly. Il veronese Alessio Albertini, delegato PD all'agricoltura, ha dichiarato che il Vinitaly «dovrà servire anche a ribadire e dimostrare quanto il vino e tutto ciò che ruota attorno ad esso significhi non solo sviluppo e reddito, ma anche attenzione alla qualità, al territorio, al benessere umano. Su questo fronte si sono fatti passi da gigante da parte di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, dai biologi che sviluppano le varietà, ai viticoltori, dagli enologi alle cantine, arrivando fino ai consorzi di tutela, che rivestono un ruolo di raccordo e promozione fondamentale. Il vino rappresenta oggi di fatto uno degli esempi meglio realizzati di "glocal", riuscendo a conciliare la tutela e valorizzazione del territorio locale e dei suoi abitanti con una visione distributiva e commerciale globale. È per questo che appaiono strumentali e non accettabili alcune iniziative adottate in sede comunitaria da parte di altri stati membri, che intendono ridurre il vino ad un mero prodotto nocivo, il cui consumo andrebbe disincentivato e ostacolato».

E aprendo il suo stand al Vinitaly, Coldiretti ha mandato un messaggio chiaro a chi in Europa vuole ridurre il consumo di vino. «Non si cancellano diecimila anni di storia del vino, che rappresenta uno degli alimenti più antichi sulle tavole di tutto il mondo, ora messo a rischio da scelte e politiche insensate». Nel suo stand, Coldiretti ha riassunto la storia millenaria del vino, dalle antichissime origini nel Caucaso fino alla stazione internazionale orbitante Iss passando per popoli, artisti, scrittori, scienziati e condottieri. Un'eclatante iniziativa per contrastare il tentativo di demonizzare il consumo di vino.

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