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Bando Stufe in Veneto, oltre 1900 interessati agli incentivi per cambiare i vecchi apparecchi

«La maggior parte delle emissioni di PM10 deriva da vecchie stufe e caminetti che adottano tecnologie di combustione superate. Il 70% degli apparecchi installati in Italia ha più di 10 anni di vita e contribuisce all’86% del PM10 derivante dalla combustione domestica di biomassa»

Sono oltre 1900 le manifestazioni di interesse giunte in Regione Veneto da cittadini intenzionati a partecipare all’edizione 2023 del Bando Stufe, che assegna un contributo per sostituire i vecchi apparecchi di riscaldamento domestico a biomassa legnosa con nuovi sistemi più performanti e a basse emissioni.
È un segnale incoraggiante, sostengono da AIEL - Associazione italiana energie agroforestali, frutto anche delle attività di informazione e sensibilizzazione su larga scala promosse con la campagna di comunicazione #perunariapulita, per stimolare l’interesse della cittadinanza sulle opportunità offerte dagli incentivi a sostegno del turnover tecnologico.

Tra le iniziative promosse dalla Regione per migliorare la qualità dell'aria rientra il Bando Stufe 2023, finalizzato alla riqualificazione energetico-ambientale tramite l’erogazione di incentivi aggiuntivi a quelli nazionali del Conto Termico per favorire la sostituzione delle vecchie stufe con le più moderne tecnologie disponibili, ossia impianti tecnologici a biomassa ad alta efficienza e bassissime emissioni di PM e Carbonio Organico e pompe di calore elettriche.
Il contributo regionale assegnato dal Bando Stufe 2023 del Veneto sarà quindi aggiuntivo rispetto all’incentivo erogato dal Gestore Servizi Energetici (GSE) sulla misura Conto Termico Linea 2B (per i generatori a biomassa legnosa) o 2A (per le pompe di calore) e potrà arrivare a coprire fino al 100% della spesa giudicata ammissibile dal GSE.

Considerando la dotazione finanziaria destinata al bando (3.884.743,18 euro), difficilmente tutte le richieste pervenute potranno essere soddisfatte. Per scongiurare l’eventualità che i soggetti entrati in graduatoria, ma esclusi dall’incentivo a seguito del raggiungimento del plafond finanziario, non effettuino gli interventi, AIEL  ha proposto alla Regione di prendere spunto da quanto già fatto da altre regioni come la Lombardia, che ha dato la possibilità agli esclusi di ricevere il contributo regionale con il bando successivo, indicando come data di presentazione della richiesta di incentivo al Gse il 12 maggio 2023.

«Un simile intervento – spiega Annalisa Paniz, direttrice generale di Aiel – è fondamentale soprattutto per rafforzare la fiducia dei cittadini veneti e degli operatori del settore che hanno creduto in questa significativa misura investendo nel turnover tecnologico per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria».
In questi ultimi anni, i bandi promossi da diverse regioni italiane per promuovere la sostituzione di apparecchi obsoleti con sistemi di riscaldamento moderni ed efficienti hanno dimostrato di essere una delle soluzioni più incisive per migliorare la qualità dell’aria: «La maggior parte delle emissioni di PM10 - conferma Paniz - deriva da vecchie stufe e caminetti che adottano tecnologie di combustione superate. Il 70% degli apparecchi installati in Italia, infatti, ha più di 10 anni di vita e contribuisce all’86% del PM10 derivante dalla combustione domestica di biomassa. Le Regioni giocano un ruolo fondamentale non solo dal punto di vista del sostegno al turnover tecnologico, ma anche della corretta comunicazione su questi temi».

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