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Domenica, 28 Aprile 2024

Più prestazioni anche se carente di personale, la sanità veneta nel 2023

Il presidente della Regione ha presentato i dati: «La produttività è aumentata pressoché in tutti i settori di attività. I nostri sanitari lavorano tanto e bene, anche se nessuno nega che il sistema nel suo complesso sia in una fase problematica»

Pur con il ben noto problema della carenza di personale, la sanità veneta ha fornito nel 2023 più prestazioni rispetto agli anni passati. Lo hanno dichiarato oggi, 9 gennaio, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l'assessora regionale alla sanità Manuela Lanzarin ed il direttore generale della sanità veneta Massimo Annicchiarico. E lo hanno potuto affermare presentando i dati sull'attività sanitaria regionale del 2023.

Gli aumenti di attività maggiormente significativi riguardano i ricoveri, 640.799 nel 2023 contro 618.855 nel 2022 (+4%); gli interventi chirurgici, 488.976 contro 471.939 del 2022 (+4%); le prestazioni di specialistica ambulatoriale, 10.389.452 contro 9.952.965 del 2022 (+4%); e le prestazioni di specialistica ambulatoriale complessa, 109.003 contro 103.779 del 2022 (+5%). Ma sono aumentati anche gli accessi ai pronto soccorso, 1.839.778 contro 1.778.775 del 2022 (+3%); e gli accessi ai pronto soccorso pediatrici, 244.461 contro 193.081 del 2022 (+7%); come l'attività complessiva del Suem 118, con 479.993 missioni complessive contro 444.761 del 2022 (+8%) e la gestione di 845.408 chiamate.

Rispetto al personale, tra il 2019 e il 2023 i medici a tempo indeterminato sono calati di 170 unità (-2%), mentre sono stati 209 in più quelli a tempo determinato (+84%). Gli operatori del comparto infermieristico sono aumentati di 1.896 persone (+8%) e gli operatori socio sanitari sono aumentati di 2.912 operatori (+41%).

«I 59.480 lavoratori della sanità veneta, nonostante le difficoltà di reperimento di medici, hanno chiuso il 2023 con una lusinghiera serie di aumenti di prestazioni rispetto al 2022 - ha commentato Zaia - La produttività è aumentata pressoché in tutti i settori di attività. Una bella smentita a certe leggende metropolitane che vengono fatte circolare e a quanto ogni tanto ci è dato di leggere, che farebbe pensare che qui nessuno lavora. I nostri sanitari lavorano tanto e bene, anche se nessuno nega che il sistema nel suo complesso sia in una fase assolutamente problematica, a cominciare dal problema nazionale della carenza di medici».

Zaia si è inoltre soffermato sui risultati dei 131 concorsi espletati dalla Regione per assumere camici bianchi, sottolineando come, dato eclatante, fra i medici siano stati messi a bando 1.023 posti, ma solo 390 abbiano trovato copertura, per mancanza di professionisti. «Avessimo potuto – ha detto il presidente della Regione - avremmo assunto 1.023 medici e più, ma siamo riusciti ad arrivare solo a 390, come a dire che ogni 3 ambulatori, 2 si sono trovati senza medico. Sfatiamo quindi questa leggenda metropolitana che la Regione non vuole assumere e prendiamo atto che c’è un problema di reclutamento e normative a livello nazionale. Io, ad esempio, sono e sono sempre stato contrario alla strozzatura dell’accesso a numero chiuso nelle facoltà di medicina, perché la selezione si crea sul campo, pur rendendomi conto che ci sono problemi organizzativi, che però si possono affrontare e risolvere».

zaia Lanzarin

E durante la presentazione, l'assessora Lanzarin ha fatto il punto sulla campagna vaccinale in corso contro l'influenza e il Covid.

«Vaccinarsi - ha precisato - è ancora possibile, ma ad oggi abbiamo erogato 850mila vaccini antinfluenzali e 200mila contro il Covid. L’epidemia è ancora nel suo pieno, tanto che negli ultimi 15 giorni gli accessi ai pronto soccorso sono aumentati del 10%. L’occupazione dei posti letto negli ospedali ha raggiunto il 95%, mentre le terapie intensive sono al di sotto del 90%. La situazione non ha comunque causato nessun rallentamento delle attività chirurgiche».

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