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Coronavirus, Zaia: «I dati in nostro possesso sono da zona arancione»

Domani ci sarà la nuova classificazione delle regioni in base al rischio Covid. Un rischio che sembra essersi abbassato in Veneto. Dal prossimo martedì, la regione potrebbe uscire dalla zona rossa

Sostituito ieri, 31 marzo, dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, che oggi lo ha affiancato, il presidente della Regione Luca Zaia è tornato protagonista del punto informativo quotidiano sull'andamento della pandemia di coronavirus in Veneto. Insieme a lui anche la dirigente della Prevenzione della Regione Veneto Francesca Russo.

Il primo aggiornamento comunicato ai cittadini è il bollettino delle 8 di stamane. «Nelle ultime 24 ore sono stati intercettati 1.633 nuovi positivi, che rapportati ai 42.612 tamponi effettuati rappresentano il 3,83% - ha illustrato Zaia - I ricoverati totali per Covid sono 2.242, che sono così distribuiti: 1.944 in area non critica e 298 in terapia intensiva. E a proposito di terapie intensive, oltre ai 298 pazienti Covid abbiamo anche 277 pazienti non Covid. E tra i positivi in Veneto, ormai, l'88,5% hanno la variante inglese mentre l'1,4% hanno la variante brasiliana».

Ai dati del bollettino, Zaia ha aggiunto i numeri elaborati dalla Regione sui parametri che saranno oggetto di valutazione domani. Come ogni venerdì, infatti, i territori regionali vengono classificati in base al rischio Covid. Più alto è il rischio e maggiori sono le restrizioni per cittadini e attività economiche. Da qualche settimana il Veneto è in zona rossa, quella con le limitazioni più stringenti, ma per il presidente regionale dal martedì prossimo si potrebbe tornare in zona arancione. «I dati in nostro possesso sono: l'indice di trasmissibilità del virus (indice Rt) è 1,12, quindi al di sotto della soglia dell'1,25 che fa scattare la zona rossa - ha dichiarato Zaia - L'incidenza settimanale è 226,8, anche in questo caso al di sotto della soglia da zona rossa di 250 casi a settimana ogni 100mila abitanti. L'occupazione delle terapie intensive è al 29%, ancora sotto il limite del 30%. E l'occupazione in area non critica è al 27%, sotto la soglia del 40%. Quindi se i dati della nostra proiezione saranno confermati dalla valutazione nazionale, da martedì prossimo passeremo in zona arancione. È prudente però attendere la classificazione di domani».

Il passaggio in zona arancione sarebbe un bel segnale per i cittadini, ma il presidente regionale ha voluto inviare un altro bel segnale: «Ieri, con le vaccinazioni ci siamo superati e abbiamo eseguito 37.276 somministrazioni. La macchina vaccinale, quindi, sta funzionando. Sabato arriverà una nuova fornitura da 103mila di vaccino AstraZeneca e sempre nel fine settimana arriverà la fornitura di Moderna da 38mila dosi. E con l'aiuto dei medici di base e delle farmacie, noi potremmo anche arrivare a fare 80mila somministrazioni al giorno. In un mese sono 2,4 milioni di dosi inoculate. Ma ci servirebbe una fornitura di vaccini da 80mila dosi al giorno».

Il presidente Zaia è poi dovuto uscire per partecipare a delle videoconferenze ed ha ceduto il posto alla dottoressa Russo, la quale ha spiegato le novità riguardanti la non adesione del personale sanitario alla campagna vaccinale anti-Covid. «Devono essere vaccinati tutti gli operatori sanitari che svolgono attività in strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private, farmaci e para-farmacie comprese - ha detto Francesca Russo - Tutti gli ordini professionali interessati dovranno indicare alla Regione tutti i loro iscritti. In questo modo possiamo incrociare i dati con le liste degli operatori vaccinati e successivamente inviare un avviso a tutti coloro che risultano inadempienti. Se i non vaccinati non rispetteranno l'obbligo di vaccinazione, potranno essere spostati ad una diversa mansione oppure potrebbero essere sospesi con annessa sospensione della retribuzione».

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