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Anche senza la loro Cittadella, gli alpini veronesi hanno riconquistato Piazza Bra

Le festa per i 150 anni dalla fondazione delle Truppe Alpine è stata anticipata da polemiche che hanno avuto poco spazio in una piazza piena di tricolori e penne nere

Oggi, 23 ottobre, gli alpini veronesi hanno riconquistato Piazza Bra. Una festa con tanti tricolori, tante divise della protezione civile dell'Ana, tantissime penne nere e poche polemiche. Le discussioni e le proteste che hanno preceduto questo fine settimana hanno avuto poco spazio nelle celebrazioni scaligere per i 150 anni dalla formazione delle Truppe Alpine.
Questa mattina, insieme a sindaci e istituzioni civili e militari, gli alpini veronesi hanno sfilato dal sacrario monumentale, dove si è svolta la cerimonia solenne in onore dei caduti, fino a Piazza Bra che quest’anno a causa delle restrizioni imposte alla manifestazione non ha ospitato la Cittadella Alpina.

E dai gradoni di Palazzo Barbieri, il presidente di Ana Verona Luciano Bertagnoli ha ribadito l'importanza degli alpini per la collettività, per la memoria e per la storia. «La targa del Sesto Reggimento Alpini qui sulle Mura riporta: "Alle Aquile del Sesto alpini che le penne insanguinarono su tutte le cime a prova di ferro, fuoco e valanghe, per un più libero volo". Per questo libero volo, in Italia e nella nostra Verona, mi viene da urlare "Giù le mani dagli alpini!". Chi è partito la sera stessa dell’alluvione nelle Marche con mezzi e attrezzature di ogni genere per andare a spalare il fango? Chi insieme ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine parte a spegnere gli incendi per salvaguardare i nostri boschi e le nostre case? Chi sorveglia insieme al Magistrato delle acque i corsi di fiumi e torrenti, controlla e monitora gli argini e prepara i sacchi di sabbia in caso di esondazioni? Chi copre l’80% dei supermercati e delle farmacie durante le giornate di raccolta alimentari e farmaci? Chi con i droni e i cani da maceria si muove con le forze dell’ordine per ricercare le persone scomparse? Chi durante l’infinita emergenza della pandemia ha svolto oltre 54mila ore di servizio? Cari amici, la lunga lista potrebbe continuare. Tutto questo perché gli alpini sono di tutti e per tutti. E vorremmo che la popolazione fosse per gli alpini e con gli alpini: noi lo siamo anche per coloro che, inspiegabilmente, ci hanno negato di esporre il tricolore che esprime il totale amore e l’appartenenza alla nostra patria!».
«In nome della comunità vogliamo dirvi grazie per esserci stati e per esserci sempre - ha dichiarato il sindaco di Verona Damiano Tommasi - Al contempo, Verona mi sento di dire che al fianco degli alpini c’è sempre stata: le tante fasce tricolori presenti sono il termometro di quanto l'Ana e le truppe alpine sono nella nostra comunità un qualcosa di più. Personalmente, sono legato alla penna nera e ritengo che la città di Verona possa tranquillamente dire di essere orgogliosa di ospitare qui questa festa. Manifestiamo la vicinanza delle istituzioni».
E molto decise sono state le parole del comandante del Quarto Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger Fulvio Menegazzo. «Ricordo questa piazza quando il Verona ha vinto lo scudetto, avevo 10 anni: ricordo come si festeggia in questa piazza. Poco conta, dunque, se qualcuno non ritiene decoroso illuminarla con il tricolore: noi alpini saremo comunque sempre qui, a disposizione della nostra città. Il compito degli alpini, in divisa e non, è difendere i diritti di ogni essere umano alla vita e alla pace».

E dopo gli interventi delle istituzioni, la mattinata è proseguita con la celebrazione della messa, officiata nuovo vescovo di Verona Domenico Pompili, insieme al cappellano sezionale don Rino Massella e a don Bruno Fasani.

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(Alpini in Piazza Bra)

Ma la festa era cominciata già ieri con l’esibizione del Coro Areniano al Teatro Filarmonico, mentre a poca distanza il tricolore illuminava Palazzo Barbieri e Gran Guardia.
«È importante celebrare il 150esimo degli alpini anche a Verona. Una sezione che con i suoi 25mila soci è la terza a livello nazionale. Due settimane fa, siamo saliti in contemporanea sui nostri monti per lanciare in aria due fiammate tricolori, con i fumogeni del Quarto Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger, esplose all’unisono a chilometri di distanza sul Baldo, sul crinale di Costabella, e in Lessinia dalle trincee del Ridotto del Pidocchio. Siamo stati poi presenti a Napoli, dove Ana Verona si è di nuovo distinta, tra le altre voci, anche per il Premio Letterario Nazionale Michele d’Auria assegnato a Lucia Zampieri, ricercatrice di anime del centro studi di Ana Verona che grazie al suo lavoro instancabile ha restituito una storia a oltre 3.000 salme di alpini della Grande Guerra», ha ricordato Bertagnoli dal palco del Filarmonico.

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