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Mal di testa? Nasce la Rete venete cefalee con un investimento di quasi un milione di euro, Lanzarin: «Patologia diffusa e invalidante»

Secondo i dati forniti dalla Regione sarebbero circa 2,5 milioni di veneti affetti da cefalea tensiva, emicrania o cefalea cronica

La giunta regionale, su proposta dell’assessora alla sanità Manuela Lanzarin, ha approvato un significativo progetto per la presa in carico delle persone affette da cefalea primaria cronica. Si tratta, spiegano dalla Regione Veneto, di una patologia «diffusissima», di cui soffrirebbe a diversi livelli d’intensità «circa metà della popolazione veneta». In merito l'assessora Lanzarin ha dichiarato: «Per la sua realizzazione utilizzeremo circa 922 mila euro in un biennio, cogliendo l’occasione data dal decreto del ministero della salute 23 marzo 2023, che aveva adottato il documento tecnico denominato "Linee di indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea primaria cronica", che metteva a disposizione fondi, a condizione che le Regioni elaborassero un progetto specifico. Com’è tradizione del Veneto, - ha aggiunto la Lanzarin - non abbiamo perso l’occasione, e il nostro Progetto regionale è stato elaborato da un Gruppo di Lavoro istituito con decreto del Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale nel settembre 2023. Il lavoro è stato redatto presto e bene, ora è il momento di passare all’azione, per dare risposte organizzate e multidisciplinari a una patologia che va considerata ben altro che un "mal di testa". Ci crediamo molto, al punto che abbiamo aggiunto risorse regionali per ulteriori 50 mila euro».

Il progetto, secondo quanto rivelato in una nota della Regione, parte dalla definizione di un quadro epidemiologico preoccupante: la prevalenza di una qualsiasi forma di cefalea è del 46%, di cui per il 42% prevale la cefalea tensiva, per l’11% l’emicrania, per il 3% la cefalea cronica. Si tratta di circa 2,5 milioni di veneti affetti da una di queste tre tipologie. «Sin dal 2020 - ha infatti ricordato l’assessora Manuela Lanzarin - ci stiamo occupando in maniera organica di tale malattia: abbiamo identificato 13 Centri regionali di terzo livello e incaricato i dg di definire un "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA)" per la presa in carico dei pazienti con il coinvolgimento dei medici di medicina generale. Ogni Azienda ha provveduto a definire il PDTA nel corso del 2021. A questo, aggiungiamo anche che alcuni degli ambulatori e dei Centri dedicati alla cefalea che operano presso i reparti di Neurologia del Veneto sono affiliati alle Società Scientifiche di settore e garantiscono quindi preparazione e aggiornamento continuo di alto livello».

I risultati a cui si punta, fanno sapere dalla Regione Veneto, sono anzitutto di avere una mappatura dettagliata dei vari livelli di accesso del paziente adulto e pediatrico, quindi la creazione della Rete Veneta delle Cefalee, l’istituzione di un coordinamento permanente tra i Centri di terzo livello per adulti e bambini, la definizione standard delle prestazioni e la caratterizzazione della qualità dei 13 Centri e, infine, la creazione di un database regionale di condivisione dei dati relativi ai pazienti seguiti dai Centri regionali.

«Il progetto - si è detta convinta l’assessora Lanzarin - ha numerosi punti di forza. Tra questi, la nascita della Rete Veneta delle Cefalee, la prima mappatura completa delle cefalee in Veneto, la standardizzazione delle prestazioni per livello di accesso e la multiprofessionalità per una presa in carico totale, una presa in carico tempestiva del paziente con maggiore disabilità, con un adeguato programma di trattamento, la formazione del personale a tutti i livelli, implementazione della telemedicina, l'informazione capillare agli utenti e sostegno dei casi nei gruppi di auto aiuto».

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