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Martedì, 30 Aprile 2024
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«L'urbanistica partecipata entri nello statuto del Comune di Verona»

Il portavoce di Verona Polis Giorgio Massignan ha inviato la sua proposta al sindaco Tommasi e alla sua giunta per modificare definitivamente il metodo della pianificazione territoriale

Inserire nello statuto del Comune di Verona l'obbligo di un reale metodo di urbanistica partecipata. È la richiesta formulata dal coordinatore e portavoce di Verona Polis Giorgio Massignan al sindaco di Verona Damiano Tommasi e alla sua giunta. Massignan ha inserito questa richiesta in una lettera in cui ne ha spiegato motivazioni e benefici, aggiungendo la disponibilità di Verona Polis a collaborare sulle scelte urbanistiche comunale.

Verona Polis è infatti un osservatorio territoriale costruito attorno ai principi di recupero e riqualificazione e dunque impegnato nella lotta contro il consumo di suolo per nuove edificazioni. Tra i suoi obiettivi, infatti, Verona Polis intende bloccare il consumo di suolo e favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla pianificazione territoriale. E nella lettera scritta a Tommasi e agli assessori comunali, Massignan auspica che il Comune di Verona «si distingua per metodi e per contenuti rispetto alle amministrazioni precedenti» e informi adeguatamente i cittadini «sull'idea di città» che questa amministrazione ha in mente «e sui metodi di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul territorio».

«Il nostro osservatorio è disponibile a partecipare attivamente e volontariamente ai lavori per le scelte urbanistiche nella loro più ampia e completa accezione - ha concluso Giorgio Massignan - E riterremo opportuno inserire nello statuto del Comune l’obbligo, da parte di tutte le amministrazioni, presenti e future, di utilizzare il reale metodo della pianificazione territoriale partecipata, per sostituire quello attuale che si basa sull'urbanistica concordata o contrattata e sulle "manifestazioni d’interesse". Oltre a caratterizzare positivamente e democraticamente questa amministrazione, garantirebbe il controllo dei cittadini sulla pianificazione del territorio e sulla tipologia degli investitori privati, aiutando l’amministrazione a tutelare la città da eventuali infiltrazioni di esponenti della malavita organizzata».

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