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Verona Città Metropolitana? Tommasi: «Dobbiamo ragionare in modo europeo». Sboarina: «Serve l'impegno di tutte le forze politiche»

Esaminata in Commissione congiunta la mozione per l'avvio di un iter condiviso affinché Verona possa diventare Città Metropolitana, Dal Moro: «Le credenziali ci sono tutte»

Si parte da una mozione che, secondo quanto annunciato in una nota di Palazzo Barbieri, sarà presentata a breve in Consiglio comunale, ma la «volontà condivisa da tutte le forze politiche» sarebbe quella di arrivare quanto prima alla creazione di un vero e proprio «piano di azione» per giungere alla tanto attesa istituzione di Verona Città Metropolitana. Un obiettivo, ricordano ancora da Palazzo Barbieri, ipotizzato negli anni da amministrazioni di diverso orientamento politico, ma che fino ad oggi non è stato ancora raggiunto. «Serve forse un cambio di passo, - sottolineano ancora dal Comune - una visione più di squadra, che rafforzi il peso della realtà scaligera in ambito nazionale, e faccia vincere alla città una delle sue partite più strategiche per il futuro».  

È quanto sarebbe emerso proprio questa mattina, venerdì 20 ottobre, durante il primo tavolo di discussione convocato nell’ambito della commissione congiunta Seconda e Prima per l’esame della mozione, proponente il presidente del Consiglio comunale Stefano Vallani, che chiede l’impegno dell’Amministrazione a perseguire nelle sedi istituzionali opportune, in coordinamento con le categorie rappresentative del territorio e con i parlamentari veronesi, l’iter per l’istituzione di Verona Città Metropolitana. Un confronto a cui hanno preso parte il sindaco Damiano Tommasi, gli assessori alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, al Terzo settore Italo Sandrini e alle Politiche sociali Luisa Ceni. Presenti i componenti consiliari delle due commissioni oltre al presidente del Consiglio comunale Stefano Vallani e ai presidenti delle commissioni Seconda Carlo Beghini e Prima Giacomo Piva.    

Nel corso della seduta l’ex onorevole Gianni Dal Moro, che in passato si è occupato lungamente della questione, ha presentato una breve relazione sui passaggi storici legati alle iniziative promosse con l’obiettivo di questo riconoscimento, evidenziando ciò che fa già di Verona Città Metropolitana a tutti gli effetti. Gianni Dal Moro ha sottolineato: «Se non si raggiungerà l’istituzione di Verona Città Metropolitana saremo sempre una città di serie B, esclusa da tutte le partite importanti, che possono determinare veramente la crescita del territorio veronese e soprattutto le risorse ad esso destinate. Bisogna sfruttare il clima favorevole che traspare da tutte le forze politiche, per portare avanti con convinzione insieme ad Anci un’azione decisiva sul governo. Servono alleanze, non basta avere tutte le caratteristiche, una posizione strategica e un tessuto economico e sociale da Città Metropolitana se poi non si raggiunge il riconoscimento ufficiale, tra l’altro ricercato da anni».

Ancora Dal Moro ha poi evidenziato: «Le credenziali per Verona per diventare città metropolitana ci sono tutte: Verona è al primo posto per Pil prodotto nel Veneto, è al primo posto come investimenti esteri nel Veneto, è la prima piattaforma logistica italiana, è al secondo posto per numero di imprese nel Nord Est, è al terzo posto in Italia per attività finanziarie, siamo al quarto posto in Italia per insediamento di multinazionali, siamo al quarto posto in Italia per interscambi, è la quarta realtà italiana per presenze, turistiche, al sesto posto in Italia per insediamento di aziende con un fatturato maggiore di 100 milioni di euro, siamo al decimo posto in Italia per prodotto interno lordo. Saremo in Europa l'unico incrocio tra i grandi corridoi europei 1 e 5 con un collegamento strategico straordinario».  

«Credo - ha spiegato il sindaco Damiano Tommasi -, che la funzione delle Città Metropolitane, delle aree Metropolitane sia quella di creare le premesse per portare avanti i progetti che impattano di più sul territorio. Nessun territorio è neutro rispetto alla realtà che vive e alle cose che poi contano di più sulle comunità. Quindi credo che il tema della città/area metropolitana, al di là della volontà politica, sia di fatto una necessità almeno di ragionare con una visione di interconnessione, perché un’infrastruttura aeroportuale su un territorio ha senso se non riguarda il territorio di Sommacampagna o la frazione di Caselle, ma inevitabilmente deve parlare con l’intero territorio. Ci siamo confrontati recentemente anche con l’ex sindaco Federico Sboarina - ha quindi ricordato Tommasi - rispetto alla necessità che ci sia un substrato politico/culturale di adesione a questo pensiero. Bisogna mettere da parte quelli che sono i confini e quelli che sono anche i limiti temporali, perché è un pensiero che deve essere lungo».

Lo stesso Damiano Tommasi ha tuttavia riconosciuto: «Ci sono criticità, inutile negarlo, ma si smussano, si affrontano solo se si guarda alle opportunità di dialogo e di confronto. Dobbiamo ragionare in maniera europea - ha detto ancora il sindaco di Verona Tommasi - e non più per circoscrizioni. Questo deve essere lo spirito con il quale si affronta questo tema. Credo che non ci siano da mettere le bandierine o da mettere l’etichetta alle iniziative. Le barriere burocratiche e legislative sono il minore dei problemi. C’è da fare un grande percorso diverso e quindi è giusto che vengano fatti anche confronti, è un segnale anche per alcune realtà che prima magari erano scettiche o non erano interessate. Oggi può diventare un argomento su cui trovare coesione e unità di intenti».  

Sul tema è intervenuta anche l’assessora Stefania Zivelonghi «Ho parlato spesso di Città Metropolitana nell’ambito delle mie deleghe - ha detto Zivelonghi - perché l’ambito sicurezza è uno di quelli che in questo momento è escluso, perché chi non è parte di Città Metropolitana è una città di serie B, e non ha accesso a una serie di strumenti che invece sono dedicati alle altre. La città di Verona gode di una posizione logistica abbastanza unica essendo un crocevia che nel bene e nel male comporta criticità, ma anche molte opportunità. Il tema sarà trovare una chiave di volta su cui lavorare, attraverso cui valorizzare l’unicità e l’omogeneità del territorio. Nell’ambito della sicurezza, ad esempio, affrontiamo problemi che avvengono nel nostro territorio ma i cui autori provengono da fuori, quindi tutte le azioni di prevenzione messe in campo sono limitate a Verona. Forse la sfida è quella di focalizzare tutti i punti di forza che insieme possono costituire elementi di aggregazione, di vantaggio non solo per la città ma anche per l’area circostante, che poi potrà far parte di questo aggregato».  

Il presidente del Consiglio comunale di Verona, Stefano Vallani, ha poi sottolineato: «L’idea della mozione ha l’obiettivo di stimolare e accrescere il discorso che deve accompagnare Verona all’Istituzione di Città Metropolitana. Confindustria e Anci auspicano il raggiungimento di questo risultato, che significherebbe una più efficace riorganizzazione delle funzioni amministrative, l’accesso a maggiori risorse e una migliore gestione dei servizi e una maggiore valorizzazione delle potenzialità dei Comuni del territorio, risparmiando risorse pubbliche e accedendo a una quota superiore di finanziamenti dello Stato con evidenti ricadute positive».

Sulla questione è infine intervenuto anche l'ex primo cittadino scaligero, ad oggi consigliere comunale, Federico Sboarina: «Ricordo che già nel 2018 in un mio intervento parlai della questione legata alla Città Metropolitana - ha evidenziato Sboarina -. Un tema su cui siamo tutti d’accordo. Ritengo quindi che tutte le forze politiche debbano lavorare per raggiungere il risultato Verona è già una città Metropolitana, ma non lo è dal punto di vista giuridico. L’impegno comune deve andare in questa direzione», ha concluso Sboarina.  

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