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Il Pd sul traforo: "Cos’altro ci vuole per capire che è ormai morto e sepolto?"

Bertucco incalza sull'opera: "Siamo in un vicolo cieco: sono trascorsi più di 3 anni dall’aggiudicazione della gara e non è stata ancora presentata una proposta rispondente alle caratteristiche normative del project financing e in linea con le caratteristiche sottoscritte nel bando"

Citando le conclusioni di una relazione inedita degli uffici comunali del 5 aprile scorso, in cui si esprime parere che la procedura relativa al Passante Nord - Traforo delle Torricelle “debba concludersi” e che “vada escussa la fidejussione prestata dall’Ati” (risultante peraltro scaduta il 20 aprile scorso), il capogruppo Pd in Consiglio comunale Michele Bertucco chiede alla giunta “se sia stata rinnovata la fidejussione scaduta il 20 aprile u.s.” e “per quali motivi non sia ancora stato chiuso il procedimento, con la conseguente escussione della fidejussione stante le conclusioni della relazione degli uffici comunali del 5 aprile 2016”.

Lo fa con una interrogazione in cui si ripercorrono le principali tappe del procedimento nell'ultimo anno, a partire dal parere emesso dall’Autorità Anticorruzione l’inverno scorso, che sostanzialmente rimandava al Comune l’onere di stabilire se la nuova proposta di traforo a due (o tre) tempi costituisse o meno modifica sostanziale al progetto (con conseguente eventuale alterazione dei risultati della gara già conclusa e aggiudicata), passando per la controproposta del promotore del marzo 2016, rigettata dagli uffici in quanto “non costituisce una proposta di project financing in cui l’ATI si identifichi quale promotore, ma un’ulteriore richiesta di rinvio”, riferiscono i Democratici veronesi. Rinvio, sempre secondo gli uffici, finalizzato ad ottenere dal Comune “una revisione delle proprie richieste in merito all’assunzione del rischio imprenditoriale nascente in caso di fasizzazione dell’intervento”.

Uno scambio di corrispondenza serrato che si conclude il 5 aprile con una posizione molto netta degli uffici: “le richieste dell’ATI di trasferire una parte dei rischi propri del Concessionario in capo al Concedente sono in contrasto con la normativa vigente in tema di project financing e comunque confliggerebbero con le condizioni poste nell’avviso indicativo del 2008 e con il bando di gara 2011”.

Riassume infine  Bertucco: “Siamo evidentemente in un vicolo cieco: sono trascorsi più di 3 anni dall’aggiudicazione definitiva della gara (determina del 6 marzo 2013) e non è stata ancora presentata una proposta rispondente alle caratteristiche normative del project financing e in linea con le caratteristiche sottoscritte nel bando. Le ultime richieste dell’Ati sono irricevibili per gli uffici comunali ma l’ATI ritiene che nel caso di rifiuto sarebbe obbligata 'a rinunciare all’iniziativa'. Cos’altro ci vuole per capire che il Traforo è ormai morto e sepolto e che si deve tornare a lavorare ad un progetto serio per la viabilità e la mobilità cittadine?".

Interrogazione Traforo luglio 2016

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