Galan, prove di ribaltone strappo modello Sironi

“Non c’è nessun motivo al mondo per cui rinunciare”. La Lega fa passi da gigante verso palazzo Balbi, ma Giancarlo Galan sa perfettamente cosa fare, e stamattina, dal Forum dell'innovazione del Nordest a Piazzola sul Brenta, ha detto chiaro e tondo che intende ricandidarsi. “Sono qui che aspetto che qualcuno mi spieghi perché dovrei rinunciare”, sottolinea il governatore. Quel qualcuno forse glielo dirà stasera, e sarà lo stesso Berlusconi in visita a Venezia. Sembra infatti che Berlusconi abbia ceduto il Piemonte alla Lega, e che abbia preso la stessa decisione per il Veneto. Lo scopo è di salvare la poltrona di Formigoni in Lombardia in vista dell’Expo 2015.

A questo punto lo scenario della lotta fratricida tra Pdl e Lega sta diventando quindi sempre più realistico. E dietro le quinte si muovono sia Udc che Pd: in ballo c’è un progetto per contrastare la Lega, che in questo momento è divisa tra chi è pro-Tosi e chi pro-Zaia. Uno scenario in perfetto stile Michela Sironi. Abbandonata dai forzisti, la Sironi infatti scelse di appoggiare Zanotto al ballottaggio per la corsa a sindaco, pur di non stare dalla parte di Pigi Bolla, all’epoca scelto e imposto, ironia della sorte, proprio da Galan. E adesso Galan potrebbe fare la stessa cosa con una corazzata Pdl-Udc-Pd per tornare a governare a Palazzo Balbi. In casa Pdl sono convinti, però, che alla fine Galan accetterà l’offerta di scambiare la poltrona con Zaia, il più quotato tra i leghisti, e che non si metterà a capo di una ribellione veneta, intruppandosi in una pericolosa alleanza con il Pd e l’Udc. Anche il Pd però è diviso dai pareri “bersaniani” e “franceschiniani”: i primi vorrebbero correre da soli, i secondi non negano che potrebbero appoggiare Galan. Staremo a vedere.