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Economia San Martino Buon Albergo / Piazzale Apollinare Veronesi

Influenza aviaria, pochi nuovi focolai ma conseguenze economiche ancora gravi

Il virus non si espande più come nei mesi scorsi, ma il blocco degli allevamenti ha fatto scattare la cassa integrazione in tre stabilimenti veronesi di Aia

L'espansione del virus di influenza aviaria è stata tamponata, ma le sue conseguenze economiche si fanno sempre sentire. Dal 5 all'11 gennaio, i focolai di aviaria censiti in tutta Italia dall'Izsve (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) sono passati da 298 a 306 e di questi solo uno è localizzato in provincia di Verona. Il Veronese, con 179 focolai, rimane il territorio più colpito da un virus che non preoccupa l'uomo sul fronte sanitario ma ne condiziona le attività economiche.

Un parziale aggiornamento è stato fornito ieri, 13 gennaio, dal Comune di Isola della Scala. Con un post su Facebook, l'amministrazione isolana ha comunicato che «risultano chiusi tutti i focolai che si sono riscontrati nel nostro territorio» e che «sono state smaltite tutte le carcasse tra le tre province Verona, Padova e Vicenza: complessivamente più di 35.000 tonnellate». Per gli allevatori sono stati attivati i protocolli di risarcimento dei danni subiti, stimati in circa 57 milioni di euro. «La Regione Veneto stima di erogare in totale attorno ai 100 milioni - si legge sempre nella comunicazione del Comune di Isola della Scala - Intanto, sono state avviate tutte le procedure con Commissione Europea e con il Ministero per eventuali altre forme di risarcimento».

E come a Isola della Scala, anche negli altri territori veronesi si procede allo stesso modo, sperando di poter far ripartire al più presto gli allevamenti. Il problema, infatti, si sta ripercuotendo su tutta la filiera, come spiegato dai sindacati da Matteo Mohorovicich del Tgr. L'industria alimentare Aia, specializzata nella lavorazione della carne avicola, ha dovuto far scattare la cassa integrazione negli stabilimenti di Nogarole Rocca, San Martino Buon Albergo e Zevio. Maria Pia Mazzasette, segretaria di Flai Cgil Verona, ha spiegato che la produzione nei macelli di Aia è calata e ci sono reparti che lavorano due o tre giorni a settimana oppure solo mezza giornata. Ed il segretario di Fai Cisl Verona Matteo Merlin ha aggiunto che lunedì prossimo si terrà un incontro in Regione per trovare ammortizzatori sociali per i lavoratori a tempo determinato che ne sono sprovvisti.

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