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Economia Centro storico / Piazzetta Scalette Rubiani

È nato il distretto del cibo veronese: si chiama Domini Scaligeri e ne fanno parte 85 aziende

«Compito del nostro distretto è raggruppare le imprese, in modo creare iniziative, idee, progetti, eventi di tipo agro-alimentare, culturale, progetti di marketing e di ricerca ed essere più competitivi nel partecipare ai bandi europei e nazionali», ha spiegato il presidente Albino Pezzini

Si chiama Domini Scaligeri il nuovo distretto del cibo veronese presentato nella mattinata di sabato nella sala della Società Letteraria, in città, di cui fanno parte 85 aziende consorziate olearie, zootecniche, ortofrutticole di 51 comuni della provincia di Verona, 3 del Trentino e 1 della provincia di Brescia.
Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il presidente dell'organismo Scaligeri Albino Pezzini, il suo vice Giancarlo Bonomini e l’anima operativa del progetto, Enzo Gambin, direttore di Aipo. È intervenuto anche il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza, proponente e primo firmatario della legge regionale che istituisce i distretti del cibo in Veneto, insieme ad Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona, Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona, e il direttore di Verona Mercato Paolo Merci. Tra i presenti in sala Matteo Tedeschi, direttore del Consorzio di tutela della Valpolicella, e il consigliere regionale Enrico Corsi.

Gambin di Aipo ha ripercorso le tappe della nascita di Domini Scaligeri: «Serviva una legge regionale che desse una copertura giuridica ai distretti del cibo e che consentisse così di far nascere il distretto del cibo veronese. Il consigliere Bozza si è attivato e a settembre è stata approvata la sua proposta, poi il 23 dicembre è arrivato anche il riconoscimento del distretto del cibo scaligero. Bozza ci è stato vicino anche in questo caso, offrendoci preziose istruzioni sul piano normativo e burocratico. Un percorso nato un anno fa e oggi concretizzato».

Bozza ha illustrato la ratio della legge regionale da lui promossa, che ha aggiornato la 40/2003, calando nella realtà veneta la norma nazionale 205/2017 che supera il concetto di distretti rurali e agroalimentari, istituiendo i distretti del cibo, per poi spiegare cosa apporterà di positivo nella filiera agro-alimentare veronese la nascita di Domini Scaligeri: «Per distretti del cibo – ha detto Bozza – s’intende il costituirsi di sistemi produttivi territoriali non solo caratterizzati da alleanze e sinergie tra realtà agricole (come accadeva con i distretti rurali o agroalimentari), ma anche della filiera commerciale, distributiva, turistica, culturale, eno-gastronomica, delle ristorazione, della sostenibilità e della sicurezza alimentare. Con la legge sui distretti del cibo incentiviamo la sinergia fra gli operatori della filiera nei processi di produzione, trasformazione, commercializzazione e promozione dei vari prodotti del distretto».
Per questo, spiega Bozza, «era opportuno ridefinire a livello regionale un quadro normativo aggiornato che fungesse da volano per la costituzione di nuovi distretti del cibo, in modo da conferire ulteriore valore al brand del nostro Veneto e colmare il gap rispetto ad altre regioni. Partendo da un’eccellenza alimentare con i distretti del cibo si andrà a sviluppare un circuito virtuoso assieme a chi quel prodotto lo distribuisce, che sia una bottega o uno store, chi lo mette in tavola nella ristorazione, chi lo promuove attraverso iniziative culturali ed eventi, chi lo adotta per crearvi un turismo dedicato. Un’opportunità strategica per il settore e per la nostra regione. Una legge regionale ad hoc permette anche ai distretti di essere più forti e competitivi nell’accesso ai finanziamenti europei, statali e regionali. Così sarà per Domini Scaligeri che, ne sono certo, diverrà uno dei distretti più importanti del nord Italia».

Il presidente di Domini Scaligeri Pezzini ha affermato che «compito del nostro distretto è raggruppare le imprese secondo la normativa regionale di Bozza, in modo creare iniziative, idee, progetti, eventi di tipo agro-alimentare, culturale, progetti di marketing e di ricerca ed essere più competitivi nel partecipare ai bandi europei e nazionali per veicolare sulle nostre aziende finanziamenti significativi per lo sviluppo, la promozione, la salvaguardia e la sostenibilità del territorio».

Alex Vantini presidente di Coldiretti ha definito Domini Scaligeri «un approccio innovativo e trasversale di filiera, che valorizzerà il patrimonio non solo agroalimentare ma anche culturale della nostra provincia, perché attraverso un prodotto si racconterà un territorio. Siamo stati subito coinvolti in questo progetto e lo abbiamo fortemente sostenuto».

Andrea Lavagnoli si è soffermato sulle due parole architrave del progetto: «Sviluppo e valorizzazione. È un progetto ambizioso, che potrà avere sviluppi importanti anche sul piano della coesione sociale del territorio e unirà agricoltura e cultura. La Cia ha voluto esserci fin dall’inizio e ci sarà sempre».

Paolo Merci ha detto che «Verona Mercato è vicino e fa parte di Domini Scaligeri, auspico che la presenza del nostro centro possa anche rafforzare il distretto nella partecipazione dei bandi per la formazione agro-alimentare».

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