Ci si aggrappa all'export, ma si vuole fare "da soli"
Secondo i dati del rapporto Veneto Internazionale 2011 le vendite all'estero sono cresciute del 14 %
Dopo la ripresa delle esportazioni nel 2010 (+16,2%), nel primo semestre 2011 il Veneto ha confermato la tendenza: l’export è cresciuto del +14% raggiungendo i 25 miliardi, mentre le importazioni sono aumentate del +13,9% toccando i 21 miliardi e generando un saldo commerciale positivo superiore ai 4 miliardi di euro. Per quanto riguarda le previsioni di fine 2011, si registra una crescita delle esportazioni del +10%, pari a circa 50 miliardi di euro, con un’analoga crescita delle importazioni che dovrebbero attestarsi sui 42 miliardi di euro. L’export tornerebbe ai valori pre-crisi del 2008, ma con un saldo commerciale ridotto.
Alla Camera di Commercio di Vicenza, Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto, Vittorio Mincato, presidente Camera di Commercio di Vicenza, Paolo Doglioni, presidente Centro Estero Veneto, e Stefano Beltrame, consigliere diplomatico Regione del Veneto, in occasione della 13esima edizione del premio regionale Marco Polo, hanno presentato il rapporto Veneto Internazionale 2011, realizzato dal Centro studi di Unioncamere del Veneto in collaborazione con le Cciaa del Veneto.
La crescita delle esportazioni nel primo semestre 2011 conferma il Veneto seconda regione d’Italia per valore dell’export dietro a Lombardia (52 miliardi di euro, +15,3%) e davanti all’Emilia Romagna (23,7 miliardi, +17%). Cresce anche il valore delle importazioni: +13,9% pari a +2,6 miliardi, incremento superiore a quello della Lombardia (+12,2%) e meno marcato di quello dell’Emilia Romagna (+17,9%).
Le esportazioni dovrebbero contribuire positivamente alla crescita del sistema economico che, secondo le previsioni per il 2011, dovrebbe vedere un aumento del Pil veneto del +0,8%, in linea col Nordest ma superiore all’Italia (+0,6%) e dietro a Lombardia (1%) ed Emilia Romagna (+0,9%); le spese per i consumi delle famiglie +0,9%, in linea col Nordest ma superiore al dato italiano (+0,7%); il tasso di disoccupazione al +5%, contro il +4,8% del Nordest (+4,8%) e il +8,1% dell’Italia.