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Decreto Aiuti, per Casartigiani Verona «Si tratta di misure inadeguate»

«Lo abbiamo detto tante volte, ma non ci stanchiamo mai di ripeterlo: i nostri governanti devono cambiare completamente approccio nel sostenere famiglie e imprese», ha detto il presidente della sezione scaligera Luca Luppi

Il 2 maggio sono stati approvati dei nuovi decreti legge: quello denominato “Aiuti”, recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”, vale ben 14 miliardi, che verranno recuperati tra gli extra profitti dei grandi gruppi che saranno tassati al 25%.

Il provvedimento riconosce un bonus da 200 euro una tantum per i lavoratori (dipendenti e autonomi) e pensionati con reddito inferiore a 35.000 euro (circa 28 milioni di italiani) per cercare di rispondere così alle difficoltà connesse al caro prezzi ed energia.

Come sarà erogato? Lo spiega Casartigiani Verona. Le categorie di soggetti destinatarie sono 3: pensionati, che lo riceveranno tramite Inps, lavoratori dipendenti, che lo riceveranno in busta paga dai datori di lavoro, i quali in seguito lo recupereranno al primo pagamento d’imposta utile, e infine lavoratori autonomi, per i quali verrà istituito un fondo speciale.
«Si tratta di misure inadeguate – commenta il presidente di Casartigiani Verona, Luca Luppi -. Noi siamo contrari all’impianto delle misure perché emergenziali, la misura dei 200 euro è mera propaganda, le persone devono lavorare e guadagnare di più e le imprese devono essere sostenute e supportate per far girare l'economia».

Il decreto Aiuti inoltre, sottolinea l'associazione, prevede anche una serie di misure in favore delle imprese:

  • Garanzie in favore delle imprese, anche alla luce del quadro temporaneo europeo sugli aiuti di Stato;
  • Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina;
  • Rafforzamento dei crediti d’imposta (per investimenti in beni immateriali 4.0, per formazione 4.0, per il cinema);
  • Rifinanziamento del Fondo IPCEI – Progetti di Comune Interesse Europeo;
  • Misure per fronteggiare l’aumento dei prezzi materiali da costruzione;
  • Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese.

«Lo abbiamo detto tante volte – sottolinea Luppi -, ma non ci stanchiamo mai di ripeterlo: i nostri governanti devono cambiare completamente approccio nel sostenere famiglie e imprese. I 200 euro sono un'iniziativa miope oltre che inutile, non solo si escludono le famiglie con un reddito appena superiore, ma questo si affianca anche a tutti gli altri aiuti a pioggia che non hanno fatto altro che anestetizzare la libera iniziativa delle persone e delle imprese. Il mantra per il Governo deve essere aiutare le imprese per creare lavoro e quindi reddito!».

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