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Verona, terrorismo, "anche Verona rischia". I sindacati di polizia: più uomini in stazione e al Catullo

Giovedì e venerdì, in segno di lutto per la strage al giornale satirico "Charlie Hebdo", il Comune ha deciso la disposizione a mezz’asta delle bandiere affisse sugli edifici pubblici. L'Ugl delle divise: "Aumentare il livello di allerta, potenziare i controlli"

Anche Verona rischia. Lo ha spiegato il sindaco Tosi e lo hanno ribadito in molti. Anche il sindacato di polizia Ugl ritiene che, dopo il sanguinoso attentato alla sede del giornale satirico francese "Charlie Hebdo", anche nella nostra città si debbano adottare tutte le misure necessarie a prevenire che la “strategia del terrore” attuata dai terroristi legati alla jihad.

"Non passa giorno - spiega il segretario provinciale Ugl di polizia, Massimiliano Colognato - che i media non trasmettano notizie relative a quello che sta accadendo nei Paesi del Medio Oriente dove, il gruppo terroristico dello Stato Islamico sta compiendo atti di efferata crudeltà nei confronti di tutti coloro che definiscono infedeli e sta minacciando di colpire l’Occidente con attentati eclatanti. Le minacce di questo spietato gruppo terroristico e quelle di altri gruppi terroristici minori ma comunque legati alla jihad, sono state comprovate da alcuni dossier delle agenzie di Intelligence europee e americane, dai quali si rileva che l’Europa e quindi anche l’Italia, rientrano negli obiettivi dei terroristi".

Poche ore fa, appunto, le minacce all’Occidente si sono materializzate con il brutale attentato alla sede del settimanale satirico. Giovedì e venerdì, in segno di lutto, la Giunta ha deciso la disposizione a mezz’asta delle bandiere affisse sugli edifici comunali. "A questo punto - continua Colognato - riteniamo che anche in Italia sia il caso di alzare il livello di allerta terrorismo a elevato, predisponendo specifici servizi agli obiettivi definiti sensibili. Non vogliamo assolutamente allarmare l’opinione pubblica ma in considerazione alla specificità della nostra professione e data l’affluenza delle persone che usufruiscono dei servizi offerti dall’aeroporto Catullo e dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, l'Ugl ritiene che si debbano presidiare maggiormente queste strutture, sia con l’impiego di ulteriori agenti di polizia, reperiti tra il personale amministrativo, il quale dovrebbe a rotazione concorrere all’effettuazione della vigilanza delle strutture, nonché con l’ausilio dei militari precedentemente destinati all’operazione “strade sicure”.

CONTROLLI - L'Ugl di polizia chiede anche che, data l’affluenza multietnica delle persone che si recano giornalmente in questura, si ripristini l’accesso di sicurezza elettronico posto all’ingresso dell'edificio su lungadige Galtarossa che da qualche anno era stato eliminato, proprio per il ridimensionamento del livello di allerta terrorismo. "Dobbiamo prevenire che qualcuno possa accedere all’interno della struttura in possesso di armi o esplosivi - conclude Colognato -. In un momento storico come questo, dove la sicurezza non può essere lasciata al caso, si devono adottare tutte le misure necessarie".

"FRONTIERE COLABRODO" - "L'Italia non si può limitare alla più ferma condanna dell'attentato - aveva commentato Tosi - ma deve trarre alcuni insegnamenti e adottare precise misure per rafforzare la sicurezza del nostro Paese. Non si può rinunciare, come sostanzialmente si è fatto finora, al controllo reale del nostro territorio: occorre controllare severamente chi arriva in Italia, sapere cosa ci viene a fare e per quanto tempo, abbandonando la politica delle frontiere colabrodo o del soccorso navale indiscriminato contrabbandate come politica di accoglienza".

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