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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Attentato a Charlie Hebdo a Parigi, le parole di Tosi: "Potrebbe accadere anche a noi"

L'assalto avvenuto presso la sede del giornale satirico francese ha scatenato un'ondata di indignazione e polemiche alla quale si è unito anche il sindaco scaligero: "Basta frontiere colabrodo"

Il barbarico attacco avvenuto questa mattina alla sede del settimanale parigino Charlie Hebdo, ha scatenato indignazione e polemiche in tutto il mondo. Il bilancio delle vittime stilato finora vede 12 morti e 8 feriti, di cui 4 gravissimi. Secondo il ministro dell'interno francese Bernard Cazeneuve, le persone coinvolte in quello che viene visto come un assalto alla libertà di stampa e di parola sarebbero tre, non è chiaro però se la terza si trovi alla guida dell'auto in fuga. 

Riepilogando, intorno alle 11e30 di mercoledì mattina, due terroristi hanno fatto irruzione all'interno dei locali del settimanale satirico, armati di kalashnikov e aprendo il fuoco al grido di "Allah hakbar".  Fra le vittime, raggiunte dalla trentina di colpi esplosi, figurano quattro caricaturisti di punta del giornale e due poliziotti.

Con una nota diffusa, anche il sindaco scaligero Flavio Tosi ha voluto esprimersi sulla vicenda: 

Dopo la strage di innocenti cittadini francesi, giornalisti e poliziotti, compiuta con barbara crudeltà, da una cellula terroristica di integralisti islamici a Parigi, l'Italia non si può limitare alla più ferma condanna dell'attentato, ma deve trarre alcuni insegnamenti e adottare precise misure per rafforzare la sicurezza del nostro Paese. Non si può rinunciare, come sostanzialmente si è fatto finora, al controllo reale del nostro territorio: occorre controllare severamente chi arriva in Italia, sapere cosa ci viene a fare e per quanto tempo, abbandonando la politica delle frontiere colabrodo o del soccorso navale indiscriminato contrabbandate come politica di accoglienza. Quel che è accaduto a Parigi potrebbe accadere anche da noi. Per questo, di fronte ad un integralismo islamico che alza così drammaticamente il livello dei suoi attacchi nelle libere e pacifiche città europee, occorre rafforzare, in collaborazione con i Paesi nostri alleati, la politica di intelligence per prevenire le possibili infiltrazioni terroristiche. Evitando di ripetere errori come quelli del caso “Abu Omar”, nel quale abbiamo messo sotto processo e condannato chi voleva aiutarci a scoprire le organizzazioni fondamentaliste islamiche presenti nel nostro Paese.

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