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Cronaca via Santa Maria Stella

Verona, non c'è la fossa pronta al cimitero, la bara rimane in stallo per ore. Agec: "Inaccettabile"

L'incredibile vicenda subita dai famigliari di un anziano signore dopo la celebrazione della messa a Santa Maria in Stella assieme a 250 persone. La vedova, distrutta dal dolore, si sente male. Salma tumulata dopo mezza giornata

"Sono vicino alla famiglia che giovedì scorso ha subito un disagio inaccettabile per seppellire il proprio caro al cimitero di Santa Maria in Stelle". Le parole del presidente Agec, Massimo Galli Righi, arrivano a qualche ora di distanza dall'episodio che ha costretto i famigliari di un anziano signore ad attendere mezza giornata perchè la bara fosse riposta nel luogo deciso per lui dall'azienda comunale che gestisce, fra l'altro, gestisce i servizi cimiteriali. Vedova, figli, nipoti e conoscenti hanno assistito alla più lunga tumulazione che si ricordi a Verona. Dopo le celebrazioni di rito alla chiesetta di Santa Maria in Stelle, circa 250 persone si erano accodate al carro funebre che doveva trasferire la salma al cimitero. Purtroppo però, oltre a dover salutare il caro estinto per l'ultima volta, i convenuti hanno scoperto incredibilmente che non c'era nessuno ad accogliere la bara. Operai irrintracciabili e nemmeno la buca preparata come solitamente accade. Un funerale costato 3mila euro  e costellato da angoscianti incidenti: la vedova dopo aver atteso invano che il marito trovasse pace a terra, ha accusato anche un malore ed è stata soccorsa. L'episodio, segnalato dall'avvocato di famiglia a L'Arena, ha cercato spiegazioni all'Agec che ha riferito di dover contattare l'azienda esterna che si occupa di quel cimitero. L'avvocato, chiamato il responsabile, ha prima ottenutoscuse su fantomatici problemi con il furgone, poi con l'escavatore e infine ha ammesso la dimenticanza. Dopo alcune ore gli operai sono arrivati sul posto, nel disgusto dei famigliari. La vicenda, dal primo pomeriggio in cui si era celebrata la messa, si è conclusa al tramonto.

Sul caso è intervenuto Galli Righi: "Mi sono messo nei loro panni, immaginando di dover tumulare la salma di un mio parente in una fossa non ancora pronta e di dover attendere che arrivassero in ritardo gli operai della ditta appaltatrice, ed ho provato sdegno accompagnato ad un giusto risentimento. So che le mie scuse personali giungono tardive, perché ormai il danno è stato fatto, ma m’impegno personalmente a fare in modo che una situazione del genere non possa accadere mai più, oltre a garantire alla famiglia che ha subito il grave disservizio, che contatterò il loro legale per trovare una soluzione ragionevole di riconoscimento del danno subito".

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