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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il divieto di asporto dopo le 18 non riguarda le enoteche, esulta Coldiretti: «Salve 713 realtà»

Veneto al primo posto per numero di enoteche in Italia e solo a Verona sono ben 116 realtà

Il via libera all’asporto fino alle 22 dalle "enoteche" o "esercizi di commercio al dettaglio di bevande" (codice Ateco 47.25), previsto dal nuovo Dpcm entrato ufficialmente in vigore quest'oggi, sabato 6 marzo 2021, fermo restando il divieto di consumo sul posto, salva le 713 enoteche presenti in Veneto. A sottolinearlo è Coldiretti Verona che in una nota parla di superamento dell’«ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino». La stessa Coldiretti fa sapere di aver sollecitato il necessario chiarimento del nuovo Dpcm varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo che quello precedente del 14 gennaio aveva vietato allo scoccare delle ore 18 la vendita con asporto. Nel nuovo Dpcm, al contrario, il riferimento al codice Ateco 47.25 è stato rimosso e, dunque, il divieto di vendita d'asporto dopo le ore 18 riguarda da oggi solamente i bar senza cucina e locali assimilati (anche per la zona arancione e rossa).

Il Veneto torna in zona arancione: negozi, bar, musei e spostamenti, tutte le norme da lunedì 

Si tratta, sottolinea Coldiretti, di una «misura importante a sostegno del vino Made in Italy, già fortemente colpito dalla chiusura del canale Horeca non solo in Italia anche all’estero dove sono esportati i vini veronesi». Il Veneto è al primo posto per numero di enoteche in Italia (7.300) e Verona si classifica al quarto posto con 116 realtà dopo Venezia, Padova e Vicenza ma con una crescita negli ultimi cinque anni del 46,8%, secondo l’analisi congiunta Coldiretti-Camera di Commercio di Milano

«Le enoteche – sottolinea in una nota Coldiretti – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino – conclude la Coldiretti – è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia».

Per sostenere il successo di queste attività di accoglienza, socializzazione che offrono opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio sono nate anche nuove figure professionali grazie ai corsi promossi dal sistema di formazione accreditato Impresa Verde Coldiretti. A Verona, ad esempio, è attualmente in fase di piena operatività per 12 allieve l’intervento per la qualifica “Cantiniera 5.0” e in molte province si sono già qualificati i nuovi “Agrioste” profilo vocato alla gestione del banco di mescita e della preparazione di cicchetti a kmzero per accompagnare degustazioni e aperitivi.

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