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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Roberto Zorzi rinviato a giudizio per la strage di Piazza della Loggia

Il veronese, oggi cittadino statunitense di 70 anni, è ritenuto insieme Marco Toffaloni l'esecutore materiale dell'attentato terroristico avvenuto nel 1974 a Brescia

Per uno si è dovuti ripartire dall'udienza preliminare, per l'altro è arrivato il rinvio a giudizio. La magistratura italiana non si ferma di fronte ai due presunti esecutori materiali della strage bresciana di Piazza della Loggia. Entrambi veronesi, i due accusati sono Marco Toffaloni e Roberto Zorzi.
Toffaloni all'epoca dei fatti era sedicenne e un cavillo ha reso nullo il suo processo al tribunale dei minori. L'uomo, che vive in Svizzera con il nome di Franco Maria Muller, dovrà dunque ricomparire per l'udienza preliminare. Zorzi, invece, era un 20enne quando l'ordigno esplose in Piazza della Loggia, provocando 11 morti e 102 feriti. Per questo, ad occuparsi di lui è il tribunale ordinario e per lui è arrivato oggi, 13 novembre, il rinvio a giudizio. Lo ha deciso, come riporta Today, il giudice delle udienze preliminari di Brescia.

Il prossimo anno, a 50 anni esatti dall'attentato terroristico, si aprirà dunque il sedicesimo processo su Piazza della Loggia, strage su cui sono stati aperti sette fascicoli d'indagine e che ha già visto nel 2017 due condanne definitive all'ergastolo, quella a Maurizio Tramonte e quella a Carlo Maria Maggi.

Quella su Zorzi e Toffaloni è la cosiddetta "pista veronese" sulla strage di Piazza della Loggia. Una pista che, secondo l'accusa, avrebbe individuato nei due imputati gli esecutori materiali dell'attentato. I due avrebbero avuti ruoli diversi ma sono ritenuti entrambi responsabili di aver materialmente piazzato la bomba scoppiata a Brescia durante una manifestazione organizzata dai sindacati nel 1974. Entrambi, si sono poi rifatti una vita all'estero: Toffaloni in Svizzera e Zorzi negli Stati Uniti. Roberto Zorzi ha infatti preso la cittadinanza americana e vive oltreoceano allevando dobermann.

Ex marmista, oggi 70enne, Roberto Zorzi era noto con il soprannome di "Marcantonio" per la sua corporatura ed era un membro del gruppo Anno Zero, formazione eversiva di estrema destra che insieme ad Ordine Nuovo rivendicò la strage del '74.
Sia Zorzi che Toffaloni, però, non erano figure di spicco dei gruppi di estrema destra, ma secondo l'accusa sarebbero stati scelti proprio per questo, in modo tale da passare inosservati in una piazza controllata dalle forze dell'ordine.

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