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Cronaca

Sradicavano e rubavano bancomat con il carro attrezzi: banda sgominata

I provvedimenti cautelari hanno colpito 11 persone e sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Modena e delle province di Mantova, Verona, Padova e Rovigo

All'alba di martedì 13 giugno è scattata l'operazione "Take Away" dei carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Modena e delle province di Mantova, Verona, Padova e Rovigo, nei confronti di un sodalizio criminale di etnia rom di origine bosniaca, dedito a furti di bancomat e casse continue effettuati attraverso lo sradicamento con carri attrezzi.
I militari hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Bologna, emesso il 19 gennaio, nei confronti di 11 persone (6 ordinanze di custodia cautelare e 5 di arresti domiciliari) abitanti in diversi campi nomadi delle province di Modena, Rimini, Rovigo, Verona, Padova e Mantova.

L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, è partita nella primavera del 2016 ed è stata condotta non solo mediante le tradizionali attività investigative, ma anche con complesse e sofisticate riprese video nei pressi dei campi nomadi interessati. In un primo tempo, il 29 settembre 2016, il gip aveva respinto l'istanza presentata dal sostituto procuratore Claudia Natalini con la quale veniva chiesta l'emissione delle custodie cautelari, così la Procura si è appellata al tribunale del Riesame di Bologna che ha accolto il ricorso, rinviandone l’esecutività alla pronuncia della Corte di Cassazione avvenuta lo scorso 9 giugno 2017.

Le operazioni degli inquirenti hanno dimostrato come la banda avesse come centro operativo la città di Modena, dove la maggior parte degli indagati risiede campo nomadi di via Canaletto. Questi si avvalevano dei connazionali che conoscevano la zona di volta in volta scelta per il colpo, in genere tra Emilia Romagna e Veneto, coinvolgendoli successivamente nelle fasi esecutive del furto. In particolare, i componenti della banda (che potevano variare da 3 fino a 8), con il volto coperto, un abbigliamento e dei guanti che non li rendeva riconoscibili, oltre ad impedire loro di lasciare tracce o impronte sul luogo del reato, arrivavano nei pressi dell’istituto di credito individuato come obiettivo a bordo di un carro attrezzi ed almeno due auto, rubati poco prima in carrozzerie o soccorsi stradali delle vicinanze: il primo mezzo veniva usato come ariete per sfondare la vetrina dove era situato il dispositivo bancomat che veniva sradicato dalla sua sede con il verricello del carro e trainato in luogo sicuro, mentre le autovetture servivano per allontanarsi rapidamente prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

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