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Cronaca

Scommesse, dalle parole di Buffone l'Hellas esce pulito

Il direttore sportivo del Ravenna spiega davanti al gip di Cremona che il Verona "non c'entra nulla"

Davanti al gip Guido Salvini l'ex direttore sportivo del Ravenna Giorgio Buffone parla. E tanto. Scoperchiando un intricato intreccio di rapporto tra dirigenti di società di calcio. Niente di illecito, ci mancherebbe. A meno che non si inizi a parlare di cifre a quattro zeri per vincere o perdere le partite. Questo sarebbe il caso di Alessandria-Ravenna, non di Hellas-Ravenna. Il dubbio era rimasto sottotraccia in questi giorni, visto che dalle carte della procura di Cremona si parlava di un "contatto" tra il ds Buffone e la società scaligera, non specificando di che tipo. Non stupisce quindi che appena Buffone si è seduto sulla sedia dell'interrogatorio una delle prime domande sia stata sull'Hellas.

"L'HELLAS NON CI E' STATA" - Il direttore sportivo inizia a spiegare la sua versione dei fatti. "C'é stato un approccio non da parte del Verona, più da parte mia a livello bonario, per capire se c'era predisposizione dall'altra parte". Chiede il gip: un approccio con chi? "C'é stato un collega, però voglio dire, non è scritto". Salvini insiste: "Con un collega del Ravenna?", "No, no". Domanda: "Del Verona?". Risposta: "Del Verona! Però è stato, non c'entra niente lui, nel senso che io ho fatto capire che ci poteva essere una soluzione se gli poteva interessare, questo ha detto di no, e quindi...". "Che non ha avuto nessun esito, va bene", sintetizza Salvini. E l'altro: "... e quindi, non è stato neanche portato avanti, voglio dire".

I GIALLOBLU NELLA TRATTATIVA TRA RAVENNA E ALESSANDRIA - A questo punto il giudice volta pagina: "Per quanto riguarda Alessandria-Ravenna, invece, è successo qualcosa?". In questo caso la risposta è affermativa e Buffone ricostruisce con dovizia di particolari come sono andate le cose. "Sì, è successo che, la settimana prima - adesso non mi ricordo bene il giorno, ma credo la settimana prima - mi chiama, ritornando credo da una trasferta, e quindi era una domenica sera, probabilmente. Tornando da una trasferta mi chiama il presidente dell'Alessandria...". "Veltroni Giorgio?", chiede il gip. ".... Veltroni, sì. Mi chiama e mi dice come siamo andati o meno, come siamo andati, e gli ho detto: 'ah, domenica prossima incontriamo...''. "Si giocava", traduce Salvini. E Buffone: "... 'giochiamo, presidente - gli ho detto . 'Faccia una riflessione sulla partita di domenica, faccia una riflessione, adesso parola, termine più o meno, adesso non è che... faccia una riflessione. Lui mi ha chiamato dopo, non so se un giorno, due, non so, perché non è che me li ricordo, anche se questo l'ho letto, però non è che mi posso ricordare i giorni!".

"NOI VENIVAMO DALLA SCONFITTA DI VERONA" - Il gip vuole andare a fondo: 'E la riflessione che termini, che esiti ha avuto?'. Questi, secondo il ds del Ravenna: "Ci siamo incontrati, lui mi ha chiesto, io pensavo anche che mi incontrasse, anche per il fatto, siccome l'Alessandria era ai vertici, noi comunque venivamo anche se avevamo perso, credo, a Verona, era nella partita dopo che ... a Verona poi avevamo fatto una buona gara, può darsi che magari si poteva, poteva anche chiedermi magari che un pareggio poteva anche andare bene, insomma, ecco. Invece, mi aveva chiesto che voleva...". "Vincere?", chiede il gip. "... ed allora - continua Buffone - gli ho detto: 'Se vuoi vincere, fammi capire come vuoi vincere', lui mi aveva offerto 50mila euro, allora io ho risposto: '50mila euro, te ne offro io 100 ma era un modo di dire, dove vai uno perde una partita per 50mila euro?''. "Troppo poco", conviene Salvini. Esatto. "Cioé, voglio dire - riprende Buffone - non ha senso, anche perché noi vincendo quella partita ci saremmo messi poi nel discorso dei prof... insomma, voglio dire!"

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