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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Latitante armato di pistola viene arrestato dalla polizia a Verona dopo una denuncia per estorsione

L'arma trovata indosso all'arrestato sarebbe risultata con il colpo in canna e pronta a sparare

La questura di Verona fa sapere in una nota che nel primo pomeriggio del 22 febbraio 2023 gli uomini della squadra mobile, dopo aver ricevuto una «querela per estorsione», hanno compiuto l'arresto di un uomo, il quale sarebbe risultato peraltro già ricercato poiché avrebbe dovuto espiare «una condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione». In particolare, stando a quanto riportato dalla polizia, la vittima avrebbe denunciato di essere stata «minacciata», anche attraverso dei «messaggi telefonici», proprio dal suddetto uomo, il quale avrebbe «preteso di ricevere una somma in denaro a lui non spettante», soldi che risulterebbero relativi a dei «lavori di ristrutturazione di un’abitazione del padre della vittima».

Alla luce della segnalazione, nel primo pomeriggio di mercoledì 22 febbraio, gli investigatori della squadra mobile si sono quindi appostati nei pressi del luogo concordato per l’incontro, dove sarebbe dovuta avvenire la consegna del denaro. Alle ore 15, in base a quanto riportato dalla questura, sarebbe quindi giunto sul posto il presunto estorsore, con al seguito un cane di razza Boul Douge francese. Gli operatori gli si sarebbero dunque avvicinati chiedendogli le proprie generalità. Tuttavia l'uomo avrebbe a quel punto tentato di «eludere il controllo dichiarando la falsa identità».

24.02.2023 - Mobile - Arresto

La questura riferisce quindi che gli agenti lo avrebbero bloccato e poi perquisito. Ed è così che i poliziotti della squadra mobile gli avrebbero infine trovato indosso una «pistola cal. 7,65 modello 1914 automatic – pistol eistegui hermanos pibar (espana)». La stessa nota della questura scaligera evidenzia che l'arma avrebbe già avuto «il colpo in canna», risultando quindi «pronta per sparare», oltre ad avere la «matricola della canna e del castello ribattuta tanto da rendere la matricola illeggibile» ed essere «munita di caricatore con all’interno 6 cartucce tutte camiciate».

Gli operanti, riferisce sempre la questura, hanno pertanto proceduto all’arresto in flagranza di reato per il delitto previsto dall’art. 23 l. 1975/110, dedicato alle «armi clandestine». Terminate le formalità di rito, la questura rivela che l’arrestato è stato associato presso la locale casa circondariale, messo a disposizione dell’autorrità giudiziaria per la successiva udienza di convalida. Al momento, l'arrestato è tuttora in attesa dell'udienza di convalida. La stessa questura, inoltre, precisa che «la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile».

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