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Cronaca

Pedopornografia online, 28 arresti in Italia. Un denunciato nel Veronese

Coinvolti uomini di età compresa tra i 16 e i 73 anni. Inchiesta diretta dalla procura di Venezia e delegata dal Cncpo. Il commento di Zaia: «Stroncato orrore indegno dell’umanità»

Anche un uomo residente nel Veronese è tra i denunciati della vasta operazione contro la pedopornografia scattata oggi, 19 dicembre, in 38 province italiane. Il bilancio complessivo dell'attività condotta dagli agenti della polizia postale è di 28 arresti e 23 denunce, nell'ambito di un'inchiesta diretta dalla procura di Venezia e delegata dal Centro nazionale contro la pedopornografia online (Cncpo).

I 28 arresti sono stati tutti convalidati e sono state operate 19 misure cautelari nelle province di Bergamo, Milano, Pisa, Rimini, Bologna, Cagliari, Ferrara, Napoli, Pavia, Perugia, Roma, Sondrio, Venezia, Pesaro, Ravenna, Torino, Varese, Cremona, Messina, Palermo e Savona.
I denunciati per diffusione e detenzione di materiale di pornografia minorile sono 23 e risultano residenti nelle province di Bari, Campobasso, Rovigo, Perugia, Cremona, Milano, Torino, Verona, Catania, Roma, Trapani, Caserta, Napoli e Parma.

Nel corso delle operazioni, hanno fatto sapere gli inquirenti, «sono stati sequestrati numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file pedopornografici, che saranno oggetto di successiva analisi forense al fine di individuare eventuali, ulteriori utenti coinvolti».

L'indagine è durata più di sei mesi ed è stata condotta su una nota piattaforma di messaggistica da agenti sotto copertura della polizia postale di Venezia. «Sono stati monitorati circa 130 spazi virtuali, all'interno dei quali erano presenti utenti pedofili da tutto il mondo che scambiavano migliaia di foto e video di abusi su minori, per lo più in tenera età», è stato riferito dalla procura lagunare. E sulla scorta delle risultanze investigative raccolte, sono stati chiesti 59 decreti di perquisizione personale e informatica nei confronti di altrettanti utenti residenti in Italia, tutti maschi tra i 16 e i 73 anni. E per quelli residenti all'estero sono state inviate segnalazioni agli Stati interessati attraverso i canali di cooperazione internazionale di polizia.

«Ringrazio la procura di Venezia, la polizia postale e tutta l’organizzazione della legalità veneta e nazionale per aver stroncato una rete criminale che, se verranno accertate le responsabilità, potrà essere definita come un orrore indegno dell’umanità - ha commentato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia - Una rete vasta e ramificata che gli inquirenti con le donne e gli uomini della polizia postale hanno smascherato con un grandissimo impegno, sia investigativo che umano. Addolora e inorridisce la situazione complessiva, ma ancor peggio è sapere che il range di età di arrestati e indagati va da 16 a 73 anni. Persone di tutte le età, comprese alcune molto giovani. Mi auguro che a seguito delle prove raccolte, e successivamente in sede processuale, possano essere erogate pene severe».

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