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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Peschiera del Garda

Accusato di aver ucciso di botte la madre, non risponde al gip: sul muro e sulla tenda le tracce della violenza

Era atteso per lunedì mattina l'interrogatorio di convalida di Ruben Andreoli, il quale si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Nel frattempo l'abitazione dove si è consumata l'aggressione è dissequestrata e vuota, dal momento che la moglie è stata condotta in una struttura protetta

Era atteso per lunedì mattina l'interrogatorio di convalida davanti al gip di Rubens Andreoli, il 45enne accusato di aver ucciso la madre, Nerina Fontana di 72 anni, nell'appartamento in cui i due vivevano a Sirmione. L'uomo però, che lavora come magazziniere in un'azienda di Peschiera del Garda, davanti al giudice per le indagini preliminari, Giulia Costantino, si è avvalso della facoltà di non rispondere, stando a quanto riporta BresciaToday. L'avvocato difensore ha reso noto che il suo assistito si trova ancora in stato di shock: restano dunque ignote, al momento, le ragioni che hanno fatto scattare il raptus omicida.

Il cruento delitto è avvenuto nella serata di venerdì, intorno alle 19, nell'abitazione di via XXIV Maggio a Colombare di Sirmione, in provincia di Brescia, dove la vittima viveva da oltre 40 anni, prima con il marito ed il figlio, poi con quest'ultimo e la moglie di origine ucraina. 
Sabato mattina, il 45enne sarebbe dovuto partire insieme alla moglie per raggiungere l'Ucraina, forse per un sopralluogo allo scopo di visionare una casa: nelle intenzioni della coppia ci sarebbe stata infatti l'idea di lasciare l'Italia ed il lavoro per trasferirsi nell'Est europeo. Una scelta che non sarebbe stata condivisa dalla madre 72enne e che potrebbe aver dato il via agli screzi che hanno portato alla tragica e fatale lite. 

Andreoli avrebbe massacrato di botte la 72enne al termine di un'acceso litigio cui avrebbe assistito anche la moglie, rimasta però pietrificata dalla paura. A dare l'allarme sarebbero stati i vicini, allertati dal trambusto e dalle urla, mentre alcuni testimoni hanno riferito di aver visto il 45enne colpire la madre sul balcone, la quale sarebbe poi rimasta esanime sul pavimento. 
La donna era ancora viva quando è stata soccorsa dal personale del 118, seppur in condizioni critiche: condotta d'urgenza alla Poliambulanza di Brescia, è spirata poco dopo la mezzanotte. 

Sottoposta a sequestro, l'abitazione dove vivevano i tre è stata dissequestrata nelle ore successive. Porta chiusa a chiave, tapparelle abbassate, all'interno ora non c'è nessuno, mentre sono ancora visibili le tracce di quanto accaduto lo scorso fine settimana: sul balcone sarebbe ancora visibile un panno imbevuto di sangue, mentre altre tracce sono presenti sul muro e sulla tenda dell'appartamento al piano inferiore. 
Andreoli è stato trasferito nel carcere di Brescia e la moglie è stata invece condotta in una struttura protetta.
Sulla vicenda indagano i carabinieri di Sirmione, sotto il coordinamento della procura locale. 

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