Corpo trovato a pezzi, si cerca l'identità della vittima e la causa della morte
L'autopsia potrebbe fornire le prime informazioni importanti per gli inquirenti. La testa è intatta e anche i polpastrelli delle mani sono utili per un riconoscimento attraverso le impronte digitali
È il primo grande caso che i carabinieri di Verona dovranno risolvere in questo 2018, il caso della donna trovata morta e con il corpo diviso in dieci pezzi in località Gardoni a Valeggio sul Mincio, vicino al confine con la Lombardia.
Chi è la vittima e come è morta? Sono queste le prime domande a cui gli investigatori stanno cercando di rispondere. Del corpo non manca nulla e la sua ricomposizione è avvenuta nell'istituto di medicina legale dell'ospedale di Borgo Roma a Verona, dove l'autopsia potrebbe fornire le prime informazioni importanti per gli inquirenti. La testa è intatta e anche i polpastrelli delle mani sono utili per un riconoscimento attraverso le impronte digitali. Rispetto al solito però, l'autopsia dovrà essere più lunga perché purtroppo il corpo è stato smembrato e questo impone delle analisi approfonditi per ogni parte sezionata dalla vittima. Tagli che sono stati fatti con uno strumento a motore, probabilmente una sega circolare, e anche questo dettaglio potrebbe aiutare gli uomini impegnati nella ricerca della verità.
Quello che si conosce al momento è che la donna è stata trovata con indosso solo la biancheria intima. Si tratta di una donna tra i 30 e i 40 anni di carnagione chiara e con i capelli castani. Tra le persone scomparse nel veronese non figura nessuna donna simile alla vittima e per questo le ricerche sono stata allargate anche ai territori limitrofi. Una scelta dettata anche dal fatto che sul posto non è stato trovato del sangue e questo ha fatto subito pensare che il delitto si sia consumato altrove. Il corpo poi è stato tagliato, chiuso in dei sacchi e gettato in un campo di Gardoni, un luogo che lo stesso sindaco di Valeggio sul Mincio Tosoni ha definito "poco frequentato ma facile da raggiungere".