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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bosco Chiesanuova / Piazza Chiesa

Tre famiglie ucraine ospitate a Bosco Chiesanuova. «Questa sarà casa vostra»

Due abitazioni private ed uno spazio messo a disposizione dal Comune daranno rifugio a 18 cittadini ucraini. Il sindaco Melotti: «Pronti a dare supporto anche a bambini con fragilità»

Il Comune di Bosco Chiesanuova ha accolto le prime due famiglie ucraine fuggite dalla guerra e giunte dopo diversi giorni di viaggio. E nel territorio della Lessinia ci si prepara ad ospitare un terzo nucleo familiare composto da quattro persone, il cui arrivo è imminente.

Sono 18 i cittadini ucraini che hanno trovato rifugio in uno spazio comunale e in due residenze private di Bosco Chiesanuova.
La prima famiglia, giunta lo scorso 7 marzo, è composta dal nonno materno, dalla madre e da 5 figli, la maggiore di 20 anni e la minore nata solamente il 2 febbraio scorso. Si sono ricongiunti al padre che già si trovava in Italia per motivi lavorativi. Insieme hanno trovato ospitalità presso un'abitazione privata in Contrada Comperli e, nel rispetto del protocollo di accoglienza previsto dalle autorità competenti, sono stati accompagnati dai servizi di assistenza sociale e dalla protezione civile comunale ad eseguire il test rapido per il Covid-19 al centro tamponi di Via Bresciani a Verona. Tutti, compresa la neonata, sono risultati negativi. Successivamente, i componenti del nucleo familiare sono stati registrati all'Ufficio Immigrazione della Questura di Verona, prassi che consentirà loro di accedere al permesso di soggiorno per i profughi della guerra in Ucraina non appena il Ministero degli Interni avrà emesso disposizioni precise in materia. Tra le iniziative per l’assistenza sanitaria messe in atto, alla famiglia è stato segnalato lo "spazio donna straniera" del consultorio familiare di Via Poloni che propone visite ginecologiche gratuite.
La medesima prassi toccherà alle altre due famiglie, ospitate l’una nell’appartamento di proprietà comunale vicino a contrada Brolla, l’altra a Corbiolo in un appartamento messo a disposizione da privati.

Il sindaco di Bosco Chiesanuova Claudio Melotti nei giorni scorsi aveva rivolto la propria solidarietà al popolo ucraino ed in particolare ai 12 residenti ucraini nel proprio comune, ed esteso all’intera comunità un appello all’accoglienza, sondando la disponibilità di persone pronte ad accogliere i profughi in residenze private. E le risposte non hanno tardato ad arrivare. «Il Comune ha messo a disposizione un appartamento di proprietà all’inizio del paese dove ospiteremo una famiglia di 4 persone ma vorrei ringraziare la generosità dei nostri concittadini che ospiteranno gli altri due nuclei familiari di 6 e 8 persone - ha detto Melotti - Inoltre, la protezione civile è organizzata fin dai primi giorni dell’emergenza per trasferire i beni di prima necessità e i medicinali raccolti presso il municipio, al centro di deposito e distribuzione del Quadrante Europa a Verona. Mentre la Piccola Fraternità Lessinia si è detta disponibile ad accogliere e dare supporto a profughi con bambini fragili. Abbiamo già incontrato i funzionari della Prefettura ma ci sono ancora diversi nodi da sciogliere per rendere possibile la presa in carico di questi bambini, nel rispetto delle norme sanitarie e tutelando tutti i soggetti interessati. Al contempo, stiamo lavorando per garantire, in tempi brevi, l’inserimento scolastico di bambini e ragazzi. Rinnovo il benvenuto alle prime famiglie ucraine: Bosco sarà casa vostra finché la guerra non abbandonerà la vostra terra».

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