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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Glaxo, ricerca addio: con Aptuit cambia tutto

Il sindacalista Crespi: "Ancora appesi al filo solo per interessi commerciali"

“Un’intesa che per ora non porta a nulla. Specialmente per i ricercatori del polo farmaceutico. La firma preliminare con Aptuit è traballante”. Dopo la tempesta le nubi non si diradano. Questo quanto emerge, secondo il delegato sindacale dei dipendenti del centro ricerche GlaxoSmithKline di via Fleming, Francesco Crespi. Ed è proprio la distinzione, essenziale, tra lavoratori e ricercatori, ciò che muove più dubbi.

Spiega Crespi: “Se dal settore Ricerca e sviluppo togliamo la vera e propria ‘ricerca’, cosa resta? Risposta facile: una semplice struttura che non si occupa più del lavoro intellettuale, scientifico e tecnologico ma dei semplici dipendenti che dovranno, per conto terzi, testare e verificare il buon funzionamento dei farmaci sottoposti da altre aziende”. A quanto pare, quindi, la situazione è ancora lontana dall’essere rosea. Di più. Con ogni probabilità la riconversione del settore ricerca sarà inevitabile e per i 200 addetti ai lavori significherà un decadimento di tutte le competenze acquisite con 20 anni di esperienza che risulteranno svilite dall’intesa, ancora in fase preliminare, tra i vertici londinesi della Gsk e la statunitense Aptuit.

“Una direzione che abbiamo sempre scongiurato, perché l’azienda americana si occupa esclusivamente di erogare servizi, non di inventare e reinventare farmaci. E la soluzione che ieri è stata prevista in realtà è l’unica presentata e, di fatto, costituisce una sorta di ricatto dal momento in cui ci è stato chiesto velatamente di non ‘mettere i bastoni fra le ruote’ agli altri lavoratori interessati”. Richiesta “comprensibile”, precisa Crespi, ma la condizione alla base di tutto l’accordo sembra essere semplicemente il “lavoro veloce e poco costoso”, messaggio che si potrebbe facilmente intuire dal comunicato apparso poche ore fa sul sito ufficiale della GlaxoSmithKline. Ricerca addio, quindi, nonostante tutti gli sforzi millantati da Comune, Provincia e Governo, per richiedere il mantenimento del centro ricerche.

“Il centro probabilmente resterà dov’è ma l’accordo è stato firmato da due aziende private quindi sfuggono quelle responsabilità che avrebbero dovuto fornire gli enti amministrativi. Tra quei duecento lavoratori, inoltre, si fa già spazio l’idea che qualcuno potrà essere dirottato in altri settori, su cui la Aptuit concentra maggiormente le attenzioni. E ci fa dubitare un risultato soddisfacente anche la bozza dell’intesa firmata ieri in cui la voce che riguarda il trattamento economico appare alquanto nebulosa e ambigua”. Ora si attendono gli esiti dei due tavoli “tecnici” organizzati per le prossime due settimane: il primo tra Governo, Glaxo e Aptuit, e il secondo tra le due aziende e le rappresentanze sindacali. In poche parole, tutto resta ancora appeso ad un filo sottilissimo.

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