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Cronaca Lavagno / Via Piazza

Giuseppe Maschi morto annegato a Lavagno, funerali dalle 15e30

Lutto cittadino ordinato dal sindaco Simone Albi: "I negozianti chiudano tutto e abbassino le saracinesche". Si lotta cnora con il fango in tutto l'Est Veronese. Arriva la prima stima dei danni

Sarà giornata di lutto cittadino oggi, a Lavagno. Il ricordo dello sfortunato Giuseppe Maschi è ancora vivo nei suoi concittadini. L'uomo era stato travolto dall'acqua mentre stava cercando di sistemare delle assi nel garage, proprio mentre il Mezzane invadeva le strade. Il sindaco, Simone Albi, ha invitato tutti i commercianti a chiudere i negozi e ad abbassare le saracinesche per partecipare al cordoglio della famiglia Maschi. I funerali sono previsti oggi dalle 15e30 e saranno celebrati dal vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, nella chiesa parrocchiale di San Pietro di Lavagno. Mentre la città si stringe attorno ai famigliari della vittima, le idrovore dovrebbero ultimare il lavoro di prosciugamento delle aree allagate. A Lavagno come a Soave, Montorio, Illasi e San Bonifacio. Il Consorzio di Bonifica avrebbe allestito le macchine in grado di sollevare almeno 15 milioni di metri cubi di acqua.

E già si contano i danni, tra negozi sommersi e cantine allagate, compresi quelli in cui sono coinvolti edifici pubblici. A Lavagno sarebbero centinaia di migliaia di euro i danni nei negozi e anche a San Bonifacio la stima è di quelle che fanno pensare. La città è stata una delle più colpite dalle esondazioni dell'Alpone. Come riporta il Corriere Veneto, il sindaco, Antonio Casu, sibila sui 300mila euro ma è convinto che la cifra sia almeno da triplicare. Soave la situazione sembra essere più tranquilla e i dati saranno disponibili domani in Prefettura. Anche alle porte di Verona città, a Montorio e nell'area coperta dall'Ottava circoscrizione presieduta da Dino Andreoli, si sta cercando di riportare tutto alla normalità. Dopo una stima il più possibile precisa toccherà anche ai parlamentari veronesi attivarsi: intanto Matteo Bragantini della Lega Nord, Alessia Rotta del Pd e Mattia Fantinati del Movimento 5 Stelle avrebbero già posto l'attenzione alla Camera. E proprio da lì potrebbero uscire le accuse più pesanti: quelle cioè riferite ai mancati lavori su progni, canali, bacini di laminazione e casse di espansione per torrenti e fiumi. Andreoli da Montorio ha già annunciato di voler scrivere al Genio civile e sensibilizzare i privati sulla manutenzione dei corsi d'acqua. Giuliano Zigiotto, assessore provinciale alla Protezione civile, ha chiuso la Porcilana, soggetta a diverse frane durante l'inondazione, così come la bretella sull'autostrada. Qui i lavori sarebbero in capo alla Regione, tramite Veneto Strade e Serenissima. Non si sbilancia sui danni Zigiotto, nonostante lo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia, avesse annunciato cifre sul mezzo miliardo di euro dopo aver ammesso che "il Veronese sembra l'area più colpita".

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