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Gioco d'azzardo patologico, cresce il numero dei casi a Verona. L'esperto: "Piaga sociale"

La ludopatia, così si chiama propriamente la malattia di chi è dipendente dal gioco, è un danno sia per chi ne soffre sia per il resto della società. Papalia: "Va dato più potere ai Comuni"

“Siamo di fronte a una vera piaga sociale: non esiste oggi dipendenza più grave del gioco d'azzardo patologico”. Queste sono le parole con cui lo psicologo e psicoterapeuta Cesare Guerreschi ha presentato il suo nuovo libro “Non è un gioco”, in occasione dell’incontro organizzato da Paoline onlus sul tema del gioco d’azzardo patologico. All’evento, svoltosi presso il Banco Popolare, in collaborazione con il Festival Biblico, è intervenuto anche l’ex procuratore di Verona e di Brescia oggi in pensione, Guido Papalia. “La diffusione delle slot machines e delle sale giochi a Verona è particolarmente allarmante” spiega l’ospite, “più aumenta il numero di giocatori d'azzardo patologici, infatti, più cresce il rischio di infiltrazione delle organizzazioni mafiose, che trovano terreno fertile per i propri profitti”. Effettivamente i dati sono tutt’altro che confortanti. Basti pensare che nel 2014 le videolottery nella provincia scaligera erano complessivamente 1.130, di cui 380 nel solo Comune di Verona. Sempre in città le slot machines presenti nei bar risultano 1.785. Colpisce anche il numero di gratta&vinci: nel 2013, in base agli ultimi dati disponibili, sono stati distribuiti nella provincia scaligera complessivamente 22,38 milioni di tagliandi, di cui 6,09 milioni solo in città.

Il gioco d'azzardo patologico”, prosegue Papalia, come riportato da L’Arena, “è un danno non solo per chi ne soffre, ma per tutta la società e più giochi ci saranno, più persone cadranno malate. La lotta a questo problema è finalizzata a garantire la salute, ma anche la sicurezza della popolazione”. L’attenzione nel corso dell'incontro "Il gioco d'azzardo non è un gioco" si è poi concentrata su cosa si è fatto, si fa e si farà per combattere questa piaga. “L'Unione Europea ha cercato di fissare dei principi, ma solo attraverso raccomandazioni, senza norme vincolanti”, critica l’ex procuratore. “Ora il governo si è assunto l'impegno di creare una legislazione organica su questo fronte ed entro giugno dovrebbero essere pronte le nuove disposizioni. Serve una legge più organica, che consenta agli enti locali di agire con maggiore efficacia, anche per evitare l'infiltrazione di organizzazioni mafiose”, ha concluso il magistrato. Poi propone delle misure alternative: “Bisognerebbe intensificare i controlli, dando la possibilità ai Comuni di verificare meglio chi richiede le licenze perché spesso si tratta di società prestanome, estendendo quindi le indagini anche ai familiari e alle persone che hanno rapporti con loro”. conclude Papalia. «La lotta al gioco d'azzardo patologico è una lotta per garantire la salute, ma anche la sicurezza della popolazione». All’incontro ha partecipato anche il responsabile dell'Ufficio Antiusura del Comune, Damiano D’Angelo: “Se si considera una spesa media di 10 euro a gratta&vinci, comunque sempre stimata per difetto, si può facilmente calcolare che i veronesi hanno giocato 223,8 milioni di euro nel 2013” sottolinea l’ospite, che ha riportato anche i dati dei giocatori patologici in cura nei tre Serd dell'Ulss 20. “A settembre 2014 le persone assistite affette da gioco patologico erano 108 e questa, purtroppo, è solo la punta dell’iceberg"

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