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Cronaca

Fiumi di eroina in arrivo dall'Albania, 10 in manette

Sgominata una banda internazionale di trafficanti. In nove mesi avrebbero smerciato cento chili

Dieci arresti per un traffico internazionale di droga che durava da almeno nove mesi e che, secondo la polizia, era arrivata a smerciare fino a cento chili di eroina per 4 milioni e mezzo di euro. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Paolo Scotto Di Luzio, sono a carico di una banda di dieci cittadini extracomunitari tra albanesi e magrebini, che da tempo erano considerati i personaggi di spicco di un ingente traffico di droga, soprattutto eroina, che partiva dall’Albania diretto verso l’Italia.

L’operazione, condotta dalla Squadra mobile di Verona, denominata “Truck 2010”, durata nove mesi e coordinata dal sostituto procuratore Federica Ormanni, ha preso il via nel febbraio scorso, a seguito dell’arresto di una cittadina albanese ed il fermo di un altro suo connazionale, trovati in possesso di 12,5 chili di eroina. Dal sequestro sono state poi avviate articolate indagini da parte degli uomini della Squadra mobile, anche con l’ausilio di sofisticati mezzi tecnici, che hanno così consentito di giungere all’emissione delle ordinanze odierne. Un'indagine complessa, ammettono gli agenti della Mobile, da cui è emerso che gli arrestati albanesi si occupavano delle spedizioni della droga dall’estero verso l’Italia, usando nella maggior parte dei viaggi grossi camion, mentre, i magrebini, si occupavano dello spaccio al dettaglio nella zona del nord est e in particolare nella provincia di Verona.

Nel corso dell’attività di esecuzione delle ordinanze, gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrato agli arrestati anche una somma ammontante a 6mila euro, ritenuta il provento dell’attività illecita. Inoltre, è stato tratto in arresto, per detenzione ai fini di spaccio, anche un altro cittadino albanese, in quanto, trovato in possesso di circa 20 grammi di cocaina. Rispetto alla solita procedura adottata per un’indagine antidroga, gli agenti di Verona hanno compiuto un viaggio a ritroso, partendo da un’ingente quantità di droga sequestrata, per arrivare ad individuare e ad assicurare alla giustizia, i maggiori esponenti dell’intera catena malavitosa.

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