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Cronaca

Coca, hashish ed ecstasy. Chiude il discopub Picapollo

Nel locale l'irruzione della polizia stanotte. Era il crocevia della droga destinata ai giovanissimi

Droga e giovani in discoteca. Un connubio portato fino all’esasperazione che ha portato alla chiusura, alle prime ore di stamattina, di un noto locale di ballo veronese, il “Picapollo” di via Salisburgo, una traversa di via Torricelli, in zona industriale. Lì i compratori potevano trovare ogni genere di sostanza tossica, cocaina, marijuana, hashish, ecstasy, e cartoncini imbevuti di Lsd. In manette, durante l'operazione è finito un cliente, Flavio Pastore, 32enne di Bussolengo, trovato in possesso di alcuni quantitativi di droga e 800 euro in contanti e arrestato per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.

La disposizione di chiusura è giunta dal questore di Verona, Vincenzo Stingone, a seguito dell’irruzione nel discopub degli uomini della Squadra mobile avvenuta all’1e30 di stanotte. All’entrata dei poliziotti il “fuggi-fuggi” generale, con droga gettata nei cestini e nascosta all’interno dei divani. L’operazione, denominata “Fluss 2010”, ha mosso i primi passi grazie alle indagini sulla banda di studenti 19enni che spacciava in alcune scuole superiori veronesi e che aveva come principale luogo di richiamo proprio il “Picapollo”. In tutto sono stati arrestati quattro alunni e i fornitori, due 26enni pregiudicati mentre altre tre persone, tra cui il barista del locale, indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Una sorta di quartier generale per il traffico tra i giovanissimi che avveniva soprattutto nelle serate di giovedì e venerdì, fino alle prime ore del mattino.

Dalle indagini della polizia è emerso che, in varie occasioni, gli studenti si attardavano fino all’orario di chiusura, facendo uso smodato di droga e alla mattina, accusando i postumi della notte brava, si presentavano in classe in condizioni psicofisiche pessime o saltavano direttamente le lezioni. Per gli uomini della Squadra mobile il particolare contesto isolato del locale, avrebbe favorito il ritrovo di pregiudicati italiani e stranieri che si rendevano protagonisti di risse e aggressioni. Sulla base delle prove raccolte dalla polizia in cui si è “evidenziato una concreta situazione di rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica”, il questore Stingone ha disposto, in base all’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, la chiusura del locale.

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