Libri a costo zero per rivalutare le periferie: il bookcrossing al via in Terza Circoscrizione

Su iniziativa del consigliere Federico Benini e nell'ambito dei lavori della Commissione Cultura, è partito anche in Terza Circoscrizione il servizio di bookcrossing (scambio libri). L'installazione delle cassette portalibri libri risale a pochi giorni prima di Natale e gli utenti hanno già provveduto a riempirle con i propri libri.

I punti di scambio si trovano all'esterno delle sale civiche della Terza Circoscrizione a San Massimo (Via Anselmi), allo Stadio (Via Brunelleschi), in Borgo Milano (Piazza Marinai d'Italia) e a Borgo Nuovo (Via Trapani). Il regolamento è affisso su ogni cassetta, ma il bello del bookcrossing è che non ci sono regole stringenti.

Come funziona? Si parte dal principio dei libri “rilasciati”, dunque da singoli cittadini che liberamente decidono di depositare un proprio libro, magari perché doppio o già letto oppure perché per loro ha un significato particolare che vogliono condividere con altri. Portano i libri in queste cassette, che funzionano da OCZ (zone ufficiali di scambio) e, se vogliono, li registrano sul sito www.bookcrossing-italy.com, così da renderne nota a tutti la disponibilità, magari aggiungendo un commento personale.

Chiunque sarà libero di prelevare i libri, a costo zero, riconsegnarli dove meglio crede, leggerli o semplicemente sfogliarli, aggiungere commenti o rispondere a commenti precedenti, animare discussioni. Alcuni vedono il bookcrossing come una versione moderna dei messaggi in bottiglia o dei bigliettini attaccati ai palloncini. Altri lo concepiscono come il tentativo di creare un enorme biblioteca aperta. Di certo è un miscuglio di spirito d’avventura, letteratura e anche generosità che può diventare molto coinvolgente. In tanti comprano edizioni economiche di libri che gli sono cari appositamente per metterli in circolo. Il costo dell'iniziativa, a carico della Circoscrizione, è stato di 700 euro per l'acquisto delle cassette. L'obiettivo è mettere in circolo la cultura ma anche e soprattutto rivalutare le periferie come luogo di aggregazione e interesse collettivo.