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Cronaca San Massimo / Via Calabria

Bancomat clonati e armi, sgominata banda di rumeni in via Calabria

La polizia irrompe in due appartamenti sequestrando materiale informatico per la copia delle carte di credito, computer, dodici telefoni cellulari, una pistola e un pugnale. Indagini partite da una segnalazione

Aveva base a Verona, in due appartamenti di via Calabria, la "banda dei bancomat" sgominata lunedì pomeriggio dai poliziotti della Questura scaligera. Gli agenti delle Volanti e quelli della Postale sono riusciti a scovare e arrestare sei persone, tutte di nazionalità rumena, con l’accusa di “indebito utilizzo di carte di credito" e "detenzione ed utilizzo di codici di accesso ai sistemi informatici”.

Le indagini sono cominciate dopo la segnalazione di alcuni residenti di San Massimo sui movimenti sospetti della banda. Secondo le testimonianze facevano strani "giri" a bordo di una Fiat Punto e confabulavano in maniera preoccupante dai balconi dei loro appartamenti al secondo e terzo piano del condominio di via Calabria. E' stato così che i poliziotti hanno intercettato e pedinato l'auto, con due rumeni a bordo, durante il loro itinerario per i bancomat della città. Il posto di blocco è scattato alle Poste in via Prina, poco prima che accedessero allo sportello. La perquisizione dell'auto, e quella personale, ha portato a scoprire una banda magnetica plastificata, clone di una tessera bancomat originale, sulla quale era impresso il codice pin che abilitava il prelievo e tre schedine di memoria contenenti dati, codici seriali di carte di credito e codici particolari utili ai prelievi a carico delle ignare vittime.

Le prove scoperte hanno portato i poliziotti a perquisire anche le case dei due ladri. Con l'arrivo di un'altra patuglia in via Calabria, sono stati identificati altri quattro componenti della banda in possesso di materiale del tutto similie a quello sequestrato in precedenza. Nei due appartamenti sono saltati fuori dodici telefoni cellulari, alcuni computer e materiale informatico. Ma in casa sono emerse anche armi e copricapi solitamente uati per le rapine: sequestrata una pistola a salve modificata, senza tappo rosso, con sette colpi nel caricatore mentre altri 28 proiettili sono stati ritrovati nelle camere da letto assieme a passamontagna e un pugnale a più lame di grosse dimensioni. Tutti i membri della banda sono stati trasferiti in carcere a Montorio, in attesa di giudizio.

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