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Cronaca San Zeno / Via Città di Nimes

Ragazza molestata e rapinata a Verona: i poliziotti la trovano in lacrime e arrestano un uomo di 36 anni

Picchiato anche il fidanzato, l'episodio nella tarda serata di giovedì sera in via Città di Nimes. Un uomo è ora accusato di «violenza sessuale, rapina aggravata e lesioni personali»

La questura veronese riferisce in una nota dell'arresto di un cittadino «trentaseienne originario del Ghana», il quale risulta ora accusato dei reati di «violenza sessuale, rapina aggravata e lesioni personali». L'episodio risalirebbe alla serata di ieri, giovedì 24 giugno intorno alle ore 23.45, quando l'uomo sarebbe stato intercettato dai poliziotti delle Volanti nei pressi del parcheggio ATM di via Città di Nimes. Il trentaseienne, riferisce la questura, avrebbe ancora avuto «tra le mani il cellulare e i soldi della donna» che, poco prima, avrebbe «molestato e rapinato». Gli stessi agenti spiegano che una volta capito di «essere stato colto in flagranza di reato», il trentaseienne avrebbe quindi «tentato di disfarsi dei beni appena rubati».

I poliziotti spiegano di essere stati «allertati dal fidanzato della vittima che, a sua volta, era stato aggredito». Gli stessi agenti riferiscono inoltre che una volta raggiunta via Città di Nimes «hanno sentito le urla della ragazza che, in lacrime, implorava il cittadino nordafricano di restituirle il proprio telefono». Secondo una prima ricostruzione dei fatti fornita dalla questura scaligera, la giovane di ventuno anni sarebbe stata intenta a rincasare insieme al proprio compagno quando, nei pressi della fermata degli autobus, sarebbe stata avvicinata dal trentaseienne poi arrestato. Quest'ultimo, riferisce la nota della questura di Verona, avrebbe infatti approfittato «dell’assenza del fidanzato della ragazza che si era momentaneamente allontanato per acquistare un pacchetto di sigarette», avvicinandosi alla giovane e «dopo aver fatto apprezzamenti espliciti e sconvenienti nei suoi confronti, avrebbe iniziato a palpeggiarla con prepotenza».

La stessa nota della questura di Verona spiega che «di fronte ai ripetuti tentativi della ragazza di divincolarsi, il cittadino straniero si sarebbe irritato e, minacciandola, le avrebbe intimato di consegnargli il cellulare e il denaro». Secondo la ricostruzione dei fatti fornita dalla polizia, lo stesso uomo «dopo essere riuscito ad impossessarsi del contenuto della borsa», avrebbe «inseguito la ragazza», la quale nel frattempo «terrorizzata ha tentato di fuggire», e una volta raggiunta l'avrebbe «colpita con calci e pugni con il pretesto di avere ancora denaro». A quel punto la polizia spiega che «il fidanzato, accortosi dell’aggressione, è accorso a difesa della fidanzata», finendo però «malmenato a sua volta». Lo stesso fidanzato della giovane avrebbe poi contattato la polizia. 

La questura veronese, in conclusione, spiega che l’uomo trentaseienne è stato quindi «arrestato per i reati di violenza sessuale, rapina aggravata e lesioni personali». Secondo quanto si apprende, quest'ultimo dopo essere stato sottoposto negli uffici di Lungadige Galtarossa agli accertamenti necessari «è stato accompagnato, su disposizione del Pubblico Ministero, dott. Gennaro Ottaviano, presso la casa circondariale di Montorio, in attesa della convalida da parte del G.I.P.».

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