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Cronaca

Alleanza Lega-Pd per rallentare il Motorcity

Il centrosinistra: "Ammazza il commercio". Venturi: "Favorevoli ad un ridimensionamento"

Una proposta di legge del centrosinistra per bloccare i progetti del Motorcity di Vigasio che potrebbe vedere, per una volta, Lega e Pd d’accordo. Una joint-venture quantomeno singolare, almeno per quanto riguarda la Provincia scaligera. L’intenzione dei consiglieri regionali del Pd sta tutta nella modifica alla legge del 30 luglio 1999 per la “realizzazione di un autodromo nella regione Veneto” a firma Bonfante, Puppato, Bottacin, Pigozzo, Berlato Sella e Fasoli. “Stiamo portando avanti una battaglia importantissima per i territori veronesi e mantovani, per un progetto che definiamo inaudito”. Un’esordio agguerrito, quello di Franco Bonfante durante la conferenza organizzata dal Pd veronese: “Una battaglia che stiamo portando avanti in Provincia- ammette - per il ripristino della legalità dopo l’approvazione, nel 2005 di un provvedimento regionale con cui si è stravolta la programmazione commerciale regionale. Il centro di 195mila metri quadrati che dovrebbe sorgere nell’area dell’autodromo stravolgerebbe le attività di vendita al dettaglio dell’area veronese, mettendole in ginocchio. Ora sembra che anche alcuni sostenitori iniziali del motorcity stiano cambiando opinione. Non ultimo il presidente della Regione Zaia, che tre mesi fa ha sottolineato il tragico epilogo, per il degrado e la mancanza di clienti, dei centri commerciali e delle cittadelle dell’outlet”.

A fornire appoggio esterno, ma accorato, alla mozione degli scaligeri, sono stati anche i “vicini” lombardi, il presidente della Provincia di Mantova, Maurizio Fontanili e il consigliere regionale Giuseppe Civati. “Vorremmo una centrale nucleare qui da noi- ha esordito con una provocazione Fontanili- perché i costi di manutenzione, personale, cementificazione e soprattutto inquinamento, sarebbero nettamente inferiori a quelli di un autodromo progettato in questo modo. Noi lombardi a Verona giochiamo fuori casa, ma le ricadute sul traffico e sullo smog sarebbero immediatamente rilevate anche sul Mantovano”. Molto più di una semplice constatazione, quella del presidente mantovano, che si ricollega ai dati, stimati dalla società realizzatrice del Motorcity che prevedono un traffico di 180mila persone nei giorni di punta e allo studio Arpav che ha previsto, due anni fa, come un aumento del traffico provochi un innalzamento delle emissioni dannose di circa sei volte. “Una vicenda che assume toni grotteschi- ammette Civati- che dall’esterno appaiono incomprensibili. Un centro commerciale di questa portata, un autodromo costruito a due passi da Monza e Imola (a cui si aggiunge quello di Adria, nel Rodigino) e un parco divertimenti a dieci chilometri di distanza dei quattro più grandi d’Italia”.

La novità è che ai colleghi del Pd, si aggiunge la voce leghista del vicepresidente della Provincia di Verona, Fabio Venturi, che, tuttavia, sembra andarci più cauto: “La Lega è sempre stata contraria, fin dall’insediamento al palazzo Scaligero ad un’estensione così ampia dell’area commerciale. Di sicuro non siamo contrari all’autodromo, anzi è un progetto importante. Però la mozione del Pd ci fa riflettere e se questo comportasse una semplice riduzione dei metri quadrati adibiti all’area saremmo favorevoli a votarla. Viceversa se tale proposta comportasse una penale che la Regione dovrà accollarsi nei confronti dei privati e i loro diritti acquisiti sulla zona, dovremmo passare ad altri tipi di ragionamento. Non potremmo di certo permettere un risarcimento milionario, perché significherebbe la bancarotta in Regione. Ora stiamo già valutando con il consigliere regionale Vittorino Cenci le ripercussioni dell’eventuale proposta di legge”.

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