Aiuto ai bimbi con sindrome di Down, ok dalla Regione
Soddisfatto l'assessore alla Sanit Luca Coletto: "Modello che potremmo estendere a tutto il Veneto"
Via libera dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Luca Coletto, a un nuovo progetto sperimentale delle tre Ulss veronesi (la 20 di Verona, la 21 di Legnago e la 22 di Bussolengo) per dare una risposta integrata ai bisogni sanitari, educativi e sociali dei bambini portatori della sindrome di Down della provincia scaligera.
“La sanità veronese – sottolinea Coletto – ha una lunga e prestigiosa esperienza nell’assistere questi bimbi colpiti da una sindrome così impattante e le loro famiglie, iniziata sin dal 2000 e poi affinatasi con il coinvolgimento di tutte e tre le Ulss. Il nuovo progetto che abbiamo approvato – aggiunge Coletto – fa tesoro delle esperienze precedenti e sviluppa nuovi percorsi assistenziali, profondamente innovativi e forieri di altri successi nel difficile cammino di cura e assistenza ai bambini down. Un lavoro importante, per il quale sono grato ai direttori generali Bonavina, Carraro e Dall’Ora”. L’innovatività del progetto, attraverso una presa in carico precoce e con il diretto coinvolgimento dei genitori dei piccoli pazienti, è rappresentata dalla risposta integrata ed allargata alle diverse aree dei bisogni sociali ed educativi, che comprende quindi non solo interventi di tipo sanitario, ma anche assistenza psicologica e psicopedagogica, interventi sui genitori e sugli insegnanti, e azioni di rinforzo verso tutte quelle funzioni (cognitive, motorie, comportamentali) che, a seconda dell’età, possono essere richieste in ambito scolastico per la socializzazione, per la formazione professionale e per sviluppare in ognuno dei ragazzi autonomie primarie e secondarie. Al termine della sperimentazione della durata di un anno, i direttori generali delle Ullss veronesi redigeranno una dettagliata relazione alla Giunta regionale sull’attività svolta e sui risultati ottenuti, “sulla base della quale – annuncia Coletto – valuteremo anche la possibilità di estendere in tutto il Veneto questo nuovo modello assistenziale”.
“La sanità veronese – sottolinea Coletto – ha una lunga e prestigiosa esperienza nell’assistere questi bimbi colpiti da una sindrome così impattante e le loro famiglie, iniziata sin dal 2000 e poi affinatasi con il coinvolgimento di tutte e tre le Ulss. Il nuovo progetto che abbiamo approvato – aggiunge Coletto – fa tesoro delle esperienze precedenti e sviluppa nuovi percorsi assistenziali, profondamente innovativi e forieri di altri successi nel difficile cammino di cura e assistenza ai bambini down. Un lavoro importante, per il quale sono grato ai direttori generali Bonavina, Carraro e Dall’Ora”. L’innovatività del progetto, attraverso una presa in carico precoce e con il diretto coinvolgimento dei genitori dei piccoli pazienti, è rappresentata dalla risposta integrata ed allargata alle diverse aree dei bisogni sociali ed educativi, che comprende quindi non solo interventi di tipo sanitario, ma anche assistenza psicologica e psicopedagogica, interventi sui genitori e sugli insegnanti, e azioni di rinforzo verso tutte quelle funzioni (cognitive, motorie, comportamentali) che, a seconda dell’età, possono essere richieste in ambito scolastico per la socializzazione, per la formazione professionale e per sviluppare in ognuno dei ragazzi autonomie primarie e secondarie. Al termine della sperimentazione della durata di un anno, i direttori generali delle Ullss veronesi redigeranno una dettagliata relazione alla Giunta regionale sull’attività svolta e sui risultati ottenuti, “sulla base della quale – annuncia Coletto – valuteremo anche la possibilità di estendere in tutto il Veneto questo nuovo modello assistenziale”.