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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Poliziotti accerchiati e osteggiati durante gli arresti. Siulp: «È un'emergenza»

Davide Battista, segretario del sindacato di polizia di Verona: «Blande misure adottate dalle corti giudicanti, mentre la politica è ferma agli annunci e alle promesse elettorali del tutto disattese»

Si ripetono anche a Verona casi in cui le forze dell'ordine vengono ostacolate durante i fermi o gli arresti da amici o conoscenti dei sospettati dagli agenti. Episodi di resistenza schematica, attuata in gruppo attraverso accerchiamenti e minacce degli operatori in divisa. L'ultimo caso, nel capoluogo scaligero, è avvenuto in Via Roma a danno di agenti della polizia locale. Ma prima era accaduto a dei poliziotti intervenuti nella zona della stazione di Porta Nuova.
«Situazioni che denotano una tensione sociale da attenzionare», ha dichiarato l'assessora alla sicurezza del Comune di Verona Stefania Zivelonghi, la quale ha chiesto a tutte le istituzioni di fare quadrato «nel monitorare e nel governare per quanto possibile questi fatti».

È stato invece più diretto il segretario del sindacato di polizia Siulp di Verona Davide Battisti, il quale si è appellato alla magistratura, chiedendo maggiore rigore per arginare questi fenomeni che «rappresentano un pericolosissimo sintomo di una deriva che rischia di mettere in crisi l’intero sistema sicurezza», ha detto Battisti.

«Se ai fermi e agli arresti nei confronti di soggetti che, per lo più, sono gravati da numerosissimi precedenti, non corrisponde una ferma e punitiva azione dell’organo giudicante, la tenuta dell’ordine e sicurezza pubblica rischia di vedersi prepotentemente surclassata - ha spiegato il segretario di Siulp Verona - Sosteniamo da anni come il treno formato dai vagoni di sicurezza, giustizia e legalità debba viaggiare alla stessa velocità, pena l’inevitabile deragliamento. Ecco perchè le blande misure adottate nella prassi dalle corti giudicanti con l'immediata scarcerazione di soggetti che provocano serissime turbative all'ordine e alla sicurezza pubblica, lungi dal risultare in grado di esercitare una sollecitazione dissuasiva finiscono per essere interpretate come una sorta di incentivo a proseguire nelle condotte anti-giuridiche che alimentano un più che giustificato allarme sociale. Un quadro che stride con il rigore che, invece, viene applicato nei confronti delle donne e degli uomini che quotidianamente garantiscono la sicurezza della città ogni qualvolta si mette in discussione il loro operato. Per quanto ci riguarda, quando qualcuno accerchia una volante della polizia o resiste alle intimazioni dei poliziotti, con sprezzante slancio intimidatorio, accerchia lo Stato».

Infine, Davide Battisti si è rivolto anche ai rappresentanti della politica nazionale, chiedendo una revisione dell'attuale quadro normativo. «Se non ci sarà un quanto più solerte intervento legislativo si andrà inevitabilmente verso una irreversibile crisi del sistema sicurezza - ha concluso Battisti - Ci aspettiamo allora che la politica, fino ad oggi ferma agli annunci e alle promesse elettorali sulla sicurezza del tutto disattese, faccia uno scatto di orgoglio morale e si occupi seriamente di quella che è, ad ogni effetto, una situazione emergenziale».

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