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Vinitaly torna nell'agenda della premier Meloni

Il suo arrivo in Fiera era stato annunciato alla vigilia dell'apertura poi disdetto e infine riconfermato

L'attacco iraniano contro Israele aveva portato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad annullare la sua visita in Fiera per Vinitaly prevista per lunedì 15 aprile.

Nella tarda serata di domenica, giorno inaugurale di Vinitaly, è invece arrivato l'annuncio che la premier ci sarà. Intorno alle 11

Accolta all'entrata della fiera dai ministri Lollobrigida, Valditara e Santanchè, dal presidente del Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Verona Damiano Tommasi, Meloni è entrata senza rilasciare dichiarazioni. Ha invece parlato dal palco dell'auditorium davanti alla platea di studenti degli istituti agrari dove ha dichiarato: "Sono giornate un po' complesse ma ci ho tenuto particolarmente a essere qui oggi facendo uno sforzo significativo in queste curiose giornate per diverse ragioni: ribadire la centralità che questo governo attribuisce al mondo dell'agricoltura: alla capacità di continuare a produrre eccellenze vedendo riconosciuto il giusto prezzo".

"Oggi è la prima giornata nazionale del made in Italy, che questo governo ha voluto per sostenere il valore che ha per la nostra economia" e perché la qualità dei nostri prodotti sono un pezzo fondamentale di come l'Italia è vista all'estero - ha aggiunto - Dobbiamo garantire una istruzione sempre migliore, ringrazio il ministro Valditara per il lavoro fatto sugli istituti tecnici e professionali, e sul liceo del made in Italy: possono dire quello che vogliono ma cultura e identità italiana la tenete in piedi voi con quello che avete scelto di studiare, grazie per quello che farete, per raccontare l'Italia nel mondo" ha proseguito la presidente del Consiglio.

E sul comparto agricoltura ha dichiarato: "Abbiamo aumentato le risorse per l'agricoltura e portato avanti delle battaglie in Europa per le quali l'Italia ha avuto il coraggio di porre delle questioni e piano piano tante altre nazioni hanno cominciato a seguirci, perché quando dici cose serie, di buon senso, quando sei pragmatico e credibile è possibile che tu possa fare da apripista. È accaduto su molti dossier su cui abbiamo lavorato, anche grazie al sistema Italia" ha ribadito la premier.

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