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In Veneto arrivano i "super oss", Tabarelli: «Nuove responsabilità ma senza riconoscimenti economici»

Il segretario regionale di Ugl Salute chiede di fare chiarezza sulla nuova figura professionale introdotta dalla Regione

Nasce in Veneto la figura del "super oss", l'operatore socio-sanitario con funzione complementare. Un profilo che, per il sindacato Ugl, rischia di creare solo confusione in un momento in cui la sanità, locale e nazionale, avrebbe bisogno di certezze per una vera rifondazione strutturale.

«Se gli oss non avranno un riconoscimento economico o contrattuale per le nuove mansioni si potrà solo pensare che si vogliano sfruttare tali figure professionali dando loro più responsabilità ma senza un riconoscimento economico - ha commentato Stefano Tabarelli, segretario regionale di Ugl Salute Veneto - Un altro problema sarà l'inquadramento contrattuale di tale ruolo in base alle mansioni che saranno chiamati a svolgere sia nella sanità pubblica come in quella privata dove i riconoscimenti economici, in questo momento di crisi, sono sempre più scarsi. Ciò che chiediamo allora è un ulteriore passaggio per valorizzare questa figura. Servirà un inquadramento economico che dovrà essere adeguato alle nuove grandi responsabilità, altrimenti sarà stata creata l’ennesima figura professionale a costo zero per andare a provare a colmare criticità e lacune che hanno radici lontane. Se non sarà fatta chiarezza sarà l’ennesima sconfitta di un sistema sanitario sempre più in crisi».

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