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Caro-trasporti più caro-libri, «1.300 euro per mandare un figlio a scuola»

Il calcolo è stato fatto dalla Rete degli Studenti Medi che ad Atv chiede incentivi specifici per la clientela studentesca e alle istituzioni delle soluzioni contro la «speculazione» sui libri. E il M5S lancia la "dote educativa"

Oggi, 13 settembre, è iniziato un nuovo anno scolastico. Un ritorno sui banchi di scuola accompagnato dalle intense emozioni degli studenti e dei loro genitori, ma anche dalle preoccupazioni economiche per quelle famiglie che hanno difficoltà a far quadrare i conti a causa dell'inflazione. I prezzi sono aumentati e tutto costa di più, anche il trasporto pubblico utilizzato dagli studenti per gli spostamenti tra casa e scuola e soprattutto i libri. «La spesa che una famiglia deve sostenere per mandare un figlio a scuola è di 1.300 euro - ha denunciato la Rete degli Studenti Medi - Di fronte a cifre del genere è chiaro che il diritto allo studio sia presente solo su carta».

Per il caro-trasporti, il coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Verona Enrico Todesco ha lamentato una scarsa attenzione di Atv nei confronti degli studenti. Il prezzo dei biglietti dell'autobus è aumentato e presto anche quello degli abbonamenti salirà. Grazie ad uno stanziamento del Comune di Verona sono state attivate delle promozioni per incentivare l'uso del mezzo pubblico. Promozioni che però sono poco utili agli studenti. «Ci aspettiamo incentivi anche a favore di una componente studentesca che ha sostanziale bisogno di utilizzare la mobilità sostenibile per raggiungere gli spazi scolastici», ha dichiarato Todesco.

E poi ci sono i libri che sono indispensabili per alunni e studenti ma che possono rappresentare una voce di spesa importante nel bilancio delle famiglie. «Stiamo ricomprando libri uguali a quelli già prodotti e fuori catalogo, con la sola differenza del prezzo di copertina in evidente aumento - ha spiegato Enrico Todesco - Questa logica illogica rende un guadagno di un miliardo di euro all'anno alle quattro case editrici esistenti nel Paese e costa alle famiglie dai 300 ai 500 euro per ogni studente o studentessa. Cercheremo di avere un ruolo centrale all'interno delle nostre scuole nel riorganizzare forme di scambio interno fra gli studenti e incentivando il più possibile le forme di comodato d'uso, ma chiediamo allo stesso tempo un'azione da parte delle istituzioni competenti per risolvere una situazione di speculazione ormai fuori controllo».

Sul tema, alcune proposte sono state presentate in Parlamento dal Movimento 5 Stelle. Tra queste, i parlamentari veneti Enrico Cappelletti e Barbara Guidolin hanno evidenziato l'idea di introdurre una "dote educativa". «È un provvedimento concreto che mira a fornire un aiuto economico alle famiglie con redditi inferiori a una determinata soglia, per far fronte alle spese scolastiche - hanno dichiarato Cappelletti e Guidolin - Con un contributo significativo di 500 euro, l'istruzione dei nostri giovani non diventerebbe un lusso. E non possiamo permettere che le difficoltà economiche mettano in pericolo questo diritto fondamentale. La sfida dei rincari dei libri scolastici è una realtà che non può essere ignorata».

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