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Regione, altri 23,5 milioni stanziati contro i Pfas. 5,5 quelli destinati al Veronese

«Con questa nuova delibera vengono assegnati ulteriori contributi per realizzare alcuni interventi complementari rispetto alle opere stabilite dal Piano commissariale», ha spiegato l'assessore Bottacin

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Ambiente Gianpaolo Bottacin, ha approvato una delibera in cui si definisce il disciplinare per l’erogazione di 23,5 milioni di euro ai soggetti attuatori di alcuni interventi volti al superamento della situazione di criticità in conseguenza alla contaminazione da sostanze Pfas delle falde idriche nei territori della Provincia di Vicenza, Verona e Padova.

«Si tratta di una tematica che, primi in Italia, fin dal 2013 abbiamo seguito con attenzione - afferma l'assessore -.  La prima denuncia partì allora proprio dalla Regione, tramite il nostro braccio operativo costituito da Arpav; subito dopo abbiamo imposto il filtraggio dell'acqua potabile. Successivamente abbiamo messo in campo molteplici ulteriori azioni per dare soluzione al problema, talune anche davvero coraggiose come l'aver fissato dei limiti sui Pfas, competenza, come ci è stato contestato, prettamente statale. Con questa nuova delibera - prosegue Bottacin -, frutto di un costante e paziente lavoro con il Ministero dell'Ambiente, vengono assegnati ulteriori contributi per realizzare alcuni interventi complementari rispetto alle opere stabilite dal Piano commissariale».

Gli interventi riguardano le condotte Brendola – Vicenza Ovest, nella tratta A7- A6, e Vicenza Ovest – Vicenza Est, nella tratta A6-A4, seguite come soggetto attuatore da un altro braccio operativo della Regione, Veneto Acque: nel primo caso vengono aggiunte opere complementari per 2,5 milioni di euro su un importo di 18 milioni di euro, nel secondo per 7,5 milioni di euro su un importo di 23 milioni di euro.

A cura di Acquevenete saranno invece eseguite opere complementari sull’impianto di sollevamento booster lungo l’adduttrice tra i serbatoi di Taggì e Solana e sul tratto di potenziamento a Monselice tra il nodo di via Pascoli e l’attraversamento della linea ferroviaria (1,1 milioni di euro), sulla condotta di adduzione a Casale di Scodosia con nuovo serbatoio di Montagnana (2.1 milioni di euro) e per l’adeguamento dei pozzi della Val Liona in località Vigazzola (550mila euro).

Viacqua seguirà gli impianti di filtrazione delle sorgenti Borga e Sella (1,1 milioni di euro) e la riqualificazione della rete di adduzione di Recoaro Terme (4,3 di euro).

Acque Veronesi si occuperà del potenziamento della centrale idrica di Verona Est e della realizzazione di un nuovo serbatoio di compenso (5,5 milioni di euro).

«Continua dunque l'attenzione per la risoluzione di una problematica che non ci ha mai visto indietreggiare e per la quale abbiamo sempre garantito massimo sforzo  – conclude l'assessore -. In tal senso basterebbe ricordare che per queste nostre azioni tra cui, come detto, l'imposizione dei limiti sui Pfas, ci siamo esposti a ben quarantatré ricorsi con 98 milioni di euro di richieste di risarcimento danni in quanto secondo i ricorrenti ci saremmo sostituiti alla competenza dello Stato, che peraltro ad oggi non ha ancora fissato i limiti».

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