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«No alla pizzeria nell'area del Fontanon», ma il Comune è impotente

Tredici associazioni hanno chiesto di bloccare il progetto in fase di realizzazione vicino al laghetto di Montorio. Raccolte anche più di 2mila firma. Ma il Comune di Verona alza bandiera bianca

Niente pizzeria nell'area del Fontanon. Un gruppo di associazioni veronesi, ambientaliste e non, chiedono la salvaguardia della zona vicina al laghetto di Montorio ed non si arrendono neanche di fronte all'impotenza dichiarata dal Comune di Verona e all'inizio dei lavori.

Sono 13 le associazioni che si sono unite per bloccare la trasformazione in pizzeria di un edificio vicino al laghetto Fontanon di Montorio. Associazioni che hanno avuto anche un confronto poco positivo con l'amministrazione comunale, ma che nonostante tutto non demordono.
All'incontro erano presenti i rappresentanti delle associazioni, la vicesindaca Barbara Bissoli, l’assessore all'ambiente Tommaso Ferrari, la presidente dell'ottava circoscrizione Claudia Annechini e il dirigente comunale Andrea Alban. E durante il confronto è stata riassunta la ventennale vicenda dell'area del Fontanon, dalla mai completata construzione di un edificio adibito a padiglione espositivo della ex Sapel al recente progetto della River Immobilia per riconvertire lo stabile di sua proprietà in pizzeria. Contro questo progetto, le associazioni hanno raccolto più di 2mila firme ed hanno presentato al Comune le loro osservazioni. «Non c'è alcuna necessità di imprese della ristorazione in zona - hanno dichiarato i proponenti della petizione - La costruzione sarà l'ennesima ferita al paesaggio, in quanto l’area a verde verrà ricoperta di cemento, con danno certo alla specificità dell’habitat lacustre. È prevista una pizzeria da circa 200 coperti, che saranno in buona parte all’esterno e le protezioni estive ben presto verranno sostituite da strutture per la stagione invernale. Ma il parcheggio previsto avrà solamente 15 posti macchina che appaiono del tutto insufficienti. L'attività provocherà quindi un aumento del traffico veicolare, con auto alla ricerca di parcheggio nelle vie adiacenti e nelle strade del centro storico di Montorio che sono strette e senza marciapiedi».

Ma di fronte alla richiesta di impedire la realizzazione del progetto, la vicesindaca e l'assessore all’ambiente hanno dichiarato che il proprietario ha il pieno diritto di completare l’edificio e che politicamente non si può intervenire. «Una frase che abbiamo sentito dire spesso - hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni contrarie alla pizzeria - Ma siamo sicuri che la politica non possa modificare scelte che sono in contrasto con i diritti di molti cittadini, dell’ambiente e dell’intero sistema naturale? Abbiamo comunque chiesto un segnale politico, non foss'altro per manifestare disaccordo rispetto ad una scelta fatta da altri. Una presa di distanza che non si è palesata. Noi però pensiamo che si possa cambiare e ribadiamo la grande importanza che riveste l’ambiente acquatico di Montorio e la necessità di preservarlo perché è un patrimonio fragile ma indispensabile per la vita e per il benessere di tutti». Anche per questo, le associazioni hanno proposto l'istituzione del Parco Naturale delle Sorgive e del Fiume Fibbio per «creare una zona franca dalle speculazioni edilizie e voltare veramente pagina sulla gestione del territorio».

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