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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Musei Civici, guide bocciano le nuove tariffe. Ugolini: «Riequilibrio necessario»

L'associazione Ippogrifo critica la riforma e segnala alcuni disservizi. La direzione dei musei all'opera per trovare soluzioni. E l'assessora alla cultura replica: «Revisione fatta avendo a cuore la città nel suo complesso»

Monumenti più cari che a Parigi e difficili da prenotare. Ippogrifo, l'associazione degli accompagnatori e delle guide turistiche di Verona, boccia la riforma degli orari e delle tariffe dei Musei Civici approvata dalla giunta comunale a novembre e scattata giovedì scorso, 1 febbraio. Ma l'assessora alla cultura Marta Ugolini difende il provvedimento e smorza la polemica, prendendo il lato costruttivo delle critiche mosse da Ippogrifo.

Quattro i punti deboli dell'offerta museale scaligera evidenziata dagli accompagnatori e dalle guide turistiche. Il primo è il prezzo. «Il cortile di Giulietta versa in condizioni sempre più pietose - scrive Ippogrifo - Cartellonistica assente, graffiti ovunque e il selfie sul balcone ora costa il doppio: da 6 a 12 euro. Se si vuole visitare Arena e Casa di Giulietta insieme, si paga in tutto 24 euro. Costano di più di una visita al Louvre».
Il secondo problema evidenziato riguarda il lavoro delle guide turistiche, le quali avrebbero diritto ad entrare gratuitamente nei musei e nei monumenti "nell'esercizio della propria attività professionale". A Verona, però, l'ingresso gratuito vale solo quando le guide portano dei turisti in visita. «L'interpretazione restrittiva è stata esplicitata con una circolare interna al personale alle casse - ha spiegato l'associazione veronese - Le guide, se ad esempio vogliono preparare una mostra temporanea esposta in uno dei siti comunali, devono pagare. E al di là delle considerazioni sulle 16 categorie individuate per l'accesso gratuito, questa decisione è comunque fuorilegge».
Ippogrifo ha messo poi in luce che la revisione delle tariffe è stata decisa a novembre, ma ancora mancano i cartelli con i prezzi aggiornati. «Alla casa di Giulietta le informazioni su costi e orari in più lingue sono sparite, sostituite da un codice qr, in attesa di tempi migliori - hanno aggiunto le guide - Si è poi cercato di correre ai ripari stampando un foglio con i prezzi. Peccato che il costo del biglietto ridotto gruppi fosse sbagliato».
Infine, le difficoltà delle prenotazioni. «La grande novità è che le scuole entrano gratis - ha concluso Ippogrifo - Le guide avevano proposto di aumentare il biglietto per le scuole, ma l'amministrazione è andata nella direzione opposta. Si sono però dimenticati di aggiornare il software. Fino a metà marzo, l'Arena non avrà più una biglietteria fisica. E si comprano solo online anche i biglietti gratuiti delle scuole, ma alcune non sono riuscite a prenotare. Solo smanettando si è capito che il sistema è settato per accettare massimo 100 gratuità. Bisogna quindi procedere con più operazioni di prenotazioni in caso di comitive più numerose»

E di fronte a queste segnalazioni di Ippogrifo, la direzione dei Musei Civici di Verona si è messa al lavoro per trovare delle soluzioni, «in particolare in merito alle modalità di rilascio dei biglietti omaggio, dei biglietti cumulativi di gruppo e delle scolaresche e al diritto alla gratuità per le guide per motivi di studio e di aggiornamento», ha fatto sapere Marta Ugolini. L'assessora alla cultura ha compreso che le nuove tariffe museali risultano poco gradite ad accompagnatori e guide turistiche, ma spera che le ragioni che hanno portato a questo cambiamento siano accettate. «Abbiamo avvertito la necessità di bilanciare, usando la leva del prezzo, la domanda di visita che si rivolge ai siti preferiti dal punto di vista turistico rispetto ai luoghi monumentali e museali di enorme pregio culturale che Verona ospita - ha dichiatato Ugolini - Peraltro la cifra di 12 euro applicata per Arena e Casa di Giulietta corrisponde a un livello di prezzo inferiore alla media, per siti di attrazione turistica da grandi numeri. Al tempo stesso, abbiamo perseguito un riequilibrio tra la fruizione museale dei turisti e quella dei residenti, ovvero dei cittadini e delle cittadine veronesi. In una situazione di overtourism che affligge, in alcuni specifici luoghi e momenti, la città di Verona, questo è davvero il minimo che si possa fare in tempi brevi per "risarcire" i veronesi per il disagio talvolta arrecato dal fatto che Verona è una città fortemente attrattiva dal punto di vista del turismo. Turismo che, come sappiamo è sia un fattore di sviluppo sia fonte di disequilibrio urbano. E su tale fenomeno stiamo facendo i dovuti studi e riflessioni. Infine, abbiamo cercato, almeno in parte di recuperare l’aumento dei costi di gestione dei musei, derivante dall’incremento dei costi dell’energia. I musei sono, di per sé, strutture energivore e lo sono in particolare a Verona, dove mai si è investito sul risparmio energetico per illuminazione e comfort termico. Un altro significativo aumento dei costi gestionali è stato causato dalla scelta di passaggio al contratto di lavoro Federculture per il personale delle ditte a cui sono esternalizzati i servizi di guardiasala e biglietteria. Un aumento doveroso, che corrisponde a condizioni economiche più dignitose per i lavoratori. Abbiamo fatto questo avendo a cuore la città nel suo complesso, con i suoi abitanti, con i luoghi più o meno valorizzati, con le aspettative legittime degli operatori economici e dei lavoratori museali, e non da ultimo con l’esigenza dell’ente locale di far quadrare i conti pubblici».

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