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Attualità Garda / Strada Provinciale 29

«Rifiuti edili in zona protetta di Garda. Si metta fine a situazione incresciosa»

Marisa Velardita, presidente della sezione veronese di Italia Nostra, interviene sulla presunta discarica abusiva individuata nella zona di Peagne e non ancora rimossa

Il caso era stato sollevato da Andrea Torresani, coordinatore del comitato Voce per l'Ambiente di Garda, e continua a fare clamore. Torresani aveva segnalato ad Arpav la presenza di una presunta discarica abusiva sulle colline gardesane, nella zona di Peagne. E nonostante due ordinanze diramate dal sindaco di Garda Davide Bendinelli, il problema non sembra ancora risolto.
Il materiale edile composto da cementi, pietre, laterizi, asfalti, guaine e altro, trasportato nell'area di Villa Arlecchino, doveva essere sgomberato entro l'estate scorsa. L'area però non sembra essere stata liberata, anzi, il materiale inerte pare sia stato ricoperto da montagne di terra. L'Arpav è così di nuovo intervenuto, chiedendo lumi al Comune di Garda e al proprietario dell'area di rispettare le ordinanze.

A rafforzare l'iniziativa dell'Arpav è intervenuta anche Marisa Velardita, presidente della sezione veronese di Italia Nostra. «Esprimo amarezza nel vedere che ancora una volta il territorio gardesano è oggetto di sfruttamento, in violazione di norme e leggi, per l'avidità di pochi - ha dichiarato Velardita - Già abbiamo tentato di bloccare lo scempio di Albisano, dove si sta costruendo un mega albergo in una zona con vincolo paesaggistico in località Le Sorte. Anche il terreno dove sono stati scaricati i rifiuti derivanti da lavori edili è in zona protetta e si trova sopra il torrente Paul le cui acque finiscono nel lago. Perciò il materiale di scavo che sembra oggi invece permanere in località Peagne a Garda inquinerà il corso d'acqua e conseguentemente il lago. Di fronte a tutto questo, ci rivolgiamo alle autorità competenti, in particolar modo al sindaco Bendinelli, per chiedergli che dia seguito alle ordinanze facendo rimuovere i rifiuti. E chiediamo ad Arpav e ai carabinieri forestali di concludere gli accertamenti e di mettere fine a questa situazione incresciosa».
Andrea Torresani, da par suo, ha inoltre inoltrato una serie d'interrogazioni alle autorità competenti, tra cui il comando della polizia locale di Garda. «Com’è possibile - ha dichiarato Torresani - che dopo circa un mese mezzo dalla scadenza dell’ordinanza, nessuno sia intervenuto per applicare le disposizioni di legge. E che le montagne di terra anziché scomparire si sono levate in alto con materiali edili che si vedono sbucare sulla superficie. Chi ha effettuato i controlli? Fanno bene Italia Nostra e Arpav a chiedere nuovi accertamenti nei terreni prima che intervenga qualche altro fatto increscioso».

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