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Congresso Mondiale delle Famiglie, ogni giorno un nuovo scontro

L'opposizione di professori e ricercatori dell'Università di Verona ha avuto l'appoggio del rettore Sartor. Il M5S si dice contrario e il PD lo attacca: «Fa solo finta». E forse neanche tutti i leghisti appoggiano l'evento

Si parlerà della bellezza del matrimonio, dei diritti dei bambini, dell'importanza della donna nella storia, dei problemi legati alla crescita e alla crisi demografica. Si parlerà di ecologia umana integrale, di salute e dignità della donna, di tutela giuridica della vita e della famiglia, di politiche aziendali per la famiglia e la natalità.
Queste le tematiche del Congresso Mondiale delle Famiglie, il resto è tutta una falsità.

Gli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie continuano a difendersi come possono. Non potendo rinnegare la natura dell'evento che si terrà in Gran Guardia a Verona dal 29 al 31 marzo, evitano di toccare gli argomenti più spinosi, concentrano la loro comunicazione su tematiche generiche e condivisibili dal grande pubblico e vestono i panni delle vittime. Vittime delle falsità dei loro oppositori. Vittime di coloro che gli vorrebbero togliere la sacrosanta libertà di espressione.
In altre parole, spostano il terreno del confronto, anche se ormai sarebbe più corretto scrivere dei confronti, perché ormai quasi ogni giorno si genera un nuovo fronte di attriti tra sostenitori e oppositori del Congresso Mondiale delle Famiglie.

Ieri, 17 marzo, ad esempio, è spuntato il fronte accademico, con professori e ricercatori dell'Università di Verona che hanno dichiarato pubblicamente la propria ostilità all'evento. Una posizione che oggi ha ottenuto anche l'appoggio del rettore Nicola Sartor.

Il Congresso Mondiale delle Famiglie ha natura prettamente politica - ha scritto Sartor - Le tematiche proposte nel convegno e le posizioni degli organizzatori sono, ad oggi, prive di fondamento e non validate dalla comunità scientifica internazionale. Per questo, ho declinato la richiesta di utilizzo di spazi universitari per ospitare l'evento. L'università è un luogo di studio aperto al confronto scientifico fondato sulla libertà della ricerca e dell'insegnamento, nonché sui principi di uguaglianza e di solidarietà.

Ma il fronte più caldo è quello politico e non solo a livello nazionale, dove le due forze di governo sono apertamente divise su questo tema, anche se ciò non dovrebbe provocare scossoni all'interno della maggioranza che lo sostiene. Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato categorico: «Al Congresso Mondiale della Famiglia non ci vado e non ci andrà nessun parlamentare del Movimento», ha scritto su Facebook. Mentre la Lega ci andrà e addirittura con membri dell'esecutivo come il vicepremier Matteo Salvini e il ministro Lorenzo Fontana.
Anche se, su questo tema la Lega dice di essere compatta, ma potrebbe non esserlo del tutto
. Mauro Bonato, consigliere comunale di Verona espulso dalla Lega, ha dichiarato di aver ricevuto un messaggio di solidarietà da parte un consigliere comunale della Lega. «La loro unità apparente, per me è aria fritta - ha detto Bonato - Non è assolutamente vero che sono compatti. Ho letto che la Lega fa quadrato sulla famiglia, ma forse hanno travisato la mia posizione. Io non sono contro la famiglia. Io sono contrario al fatto che il Comune di Verona sia coorganizzatore di un evento in cui ci sono dei relatori che hanno posizioni agghiaccianti. E fino a quando esisterà in consiglio comunale il gruppo Lega Nord parlerò a nome di uno dei sette del gruppo. Mi sconfessino pure, è tutta pubblicità. Non mi dimetto e non rimango in silenzio, se ne facciano una ragione». 

Mentre il Partito Democratico attacca sia Lega che Movimento 5 Stelle, ribadendo ferma opposizione al Congresso Mondiale delle Famiglie.

Il Movimento 5 Stelle finge di opporsi ma non fa nulla per impedirlo, lasciando addirittura il patrocinio della Presidenza del Consiglio, e si lava la coscienza con le parole, perché di parole e non di fatti si tratta - ha dichiarato la deputata veronese del PD Alessia Rotta - Il Congresso Mondiale delle Famiglie rappresenta un manifesto programmatico pericoloso, da cui non possono che uscire rafforzate le tesi misogine, omofobe, discriminatorie e di compressione dei diritti e delle libertà individuali, proposte dai relatori. L'unica vera opposizione a questa concezione la sta facendo il PD. Il governo gialloverde a Verona gioca un altro scontro sulla pelle delle donne, ma noi donne e uomini del partito democratico non lo permetteremo. Il 30 marzo saremo a Verona per partecipare alla mobilitazione promossa dalle donne democratiche, dai sindacati e dalle associazioni, per dare voce e corpo alla battaglia contro l'affermarsi di forze reazionarie e in favore dei diritti e le libertà individuali.

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