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Cassonetti "intelligenti" a Verona: aumenta la quota di differenziata, ma c'è ancora chi non li usa

Nei quartieri dopo è stata avviata la sperimentazione, la percentuale di differenziazione è salita di 20 punti. Alcuni però non hanno ancora ritirato la tessera per utilizzarli e non mancano i "furbetti": pronta a partire dunque una nuova campagna di sensibilizzazione e provvedimenti

Nelle aree test i cassonetti ad accesso controllato registrano il 20% in più di raccolta differenziata rispetto alle altre aree della città dove questo nuovo sistema non è ancora stato messo a punto. Purtroppo però c’è ancora chi la tessera non la usa e lascia i rifiuti ai piedi dei raccoglitori.

Un comportamento irresponsabile, sottolineano da palazzo Barbieri, verso il quale sarà messa in campo nelle prossime settimane, dal 30 novembre al 31 dicembre, un’apposita campagna di comunicazione e sensibilizzazione. Al centro il corretto utilizzo dei cassonetti ad accesso controllato e la raccolta porta a porta nelle aree test, e cioè in parte della 6a e della 7a circoscrizione, dove nel 2020 è iniziata la sperimentazione di questo tipo di smaltimento dei rifiuti che sta coinvolgendo circa 20 mila veronesi.

«È importante ristabilire un dialogo virtuoso fra cittadini, Amia e Comune di Verona sulla raccolta dei rifiuti e sulle modalità di separazione – spiega l’assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica Tommaso Ferrari –, perché se da una parte il miglioramento del risultato riguarda un servizio sempre più preciso svolto dall’azienda gestore, dall’altra è necessaria una stretta collaborazione da parte dei cittadini e delle cittadine, perché solo attraverso una responsabilità condivisa possiamo puntare a tenere pulita la città. Anche per questo stiamo procedendo con la revisione del Regolamento dei rifiuti. Il nuovo testo, che aggiornerà il precedente datato inizi 2000, è in visione alle circoscrizioni per il parere di competenza. Si tratta di un altro strumento molto importante all’interno del quale saranno inserite tutta una serie di modifiche. Puntiamo alla partecipazione informata e responsabile, per un impegno civile da parte di tutti. È un percorso partito nelle zone della 6a e della 7a Circoscrizione, ma che sarà avviato su tutto il territorio».

«Questa campagna di comunicazione è la messa a terra di uno dei principi fondamentali su cui si è basato il Piano d’Ambito approvato nel corso dell’estate dal Consiglio comunale, il documento programmatico che andrà a regolamentare il servizio per i prossimi 15 anni – sottolinea la dirigente Ente di Bacino Barbara Lavanda –. L’obiettivo finale è quello di avere una minore produzione di rifiuti procapite di indifferenziato e una maggiore percentuale di differenziazione. La comunicazione e la formazione in quest’ambito sono essenziali per un cambio culturale, perché sono necessarie sia un’attività di raccolta efficiente che un’adeguata attenzione e collaborazione da parte della cittadinanza. Mai abbassare l’attenzione».

La campagna, promossa da Amia Verona in collaborazione con il Comune di Verona, è improntata su un invito al coinvolgimento continuo della cittadinanza e sul riconoscimento dell’impegno della grande maggioranza di residenti che ha positivamente recepito le regole di conferimento. Un impegno che ha portato la quota di differenziata a raggiungere una percentuale di circa il 70%, 20 punti in più rispetto al resto della città, che su questo fronte è attualmente maglia nera in Veneto.

Con affissioni e tramite volantini informativi, nei messaggi lanciati vengono proposte alcune azioni virtuose che sono fondamentali per affrontare e risolvere alcune delle criticità emerse in questa fase sperimentale. Tra queste, l’abbandono dei rifiuti attorno e non dentro le postazioni-cassonetti. Inoltre, il non utilizzo della applicazione o il mancato ritiro della tessera, necessarie per l’apertura dei contenitori. Mancano ancora all’appello, infatti, circa 1500 utenze.

Nelle scorse settimane, da Solori, in collaborazione con il Comune e Amia, è partita una comunicazione-invito a regolarizzare la propria posizione e a ritirare la tessera. Gli uffici Solori hanno ricevuto circa 300 richieste di ulteriori informazioni e comunicazioni, alcune decine di nuove tessere sono state ritirate. Inoltre, l’approvazione del nuovo regolamento sui rifiuti, attualmente al vaglio dei consigli delle circoscrizioni, fornirà ulteriori strumenti anche sanzionatori per far rispettare le corrette modalità di smaltimento dei rifiuti costringendo i "furbetti del cassonetto" a rientrare nei ranghi.

Prima di tutto, quindi, prenderà il via un ulteriore periodo informativo e di sensibilizzazione. I comportamenti corretti, sia da parte dei residenti che delle utenze non domestiche, commercianti ed esercenti, rappresentano infatti il tassello fondamentale nell'esito del servizio di raccolta, e influenzano positivamente efficacia ed efficienza dell'azione del personale di Amia Verona impegnato ogni giorno.

La campagna si focalizza dunque su tre temi fondamentali: collaborazione tra azienda e cittadini come base per vivere quartieri più puliti; utilizzo dell'App o della tessera, da parte di tutte le utenze; conferimento corretto, contrasto all'abbandono e attenzione ai calendari, e agli orari, di raccolta delle frazioni porta a porta.

Le azioni previste sono: affissioni, dal 30 novembre al 31 dicembre; sensibilizzazione da parte di personale qualificato attorno le postazioni cassonetti e nei mercati rionali; materiali informativi in negozi e locali, sedi associative nell’area test, per una piena sinergia e il coinvolgimento delle categorie, delle utenze non domestiche, del mondo del volontariato; informazione e sensibilizzazione attraverso i canali social; assemblee pubbliche, indicativamente da gennaio.

«Come Amiavr, società che sta acquisendo Amia Verona abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare. Siamo consapevoli del disagio che c’è nei quartieri oggetto di questa sperimentazione. È fondamentale dunque intervenire adesso, agendo su più fronti. È importante la zona test perché ci sarà un allargamento di questo sistema di raccolta in altre aree cittadine, un passaggio cruciale per aumentare la quota di differenziata cittadina che è attualmente la peggiore del Veneto. Agiremo su più fronti, a partire dall’aspetto comunicativo, informativo e culturale fino a interventi sanzionatori sulla minoranza di cittadini che con gli abbandoni crea molte criticità», è intervenuto il presidente di Amiavr Roberto Bechis.

«È una campagna multicanale che viaggerà sui social ma anche in modalità analogica, a 360 gradi perché la zona test è capofila di un cambiamento che coinvolgerà molti altri utenti. Abbiamo lavorato in sinergia con gli uffici di Amia Verona, che ringraziamo – spiega il consigliere di Amiavr Francesco Premi –. La campagna mira a sottolineare il fondamentale ruolo del coinvolgimento delle parti in causa che sono un’azienda che deve potersi muovere sul territorio con efficacia ed efficienza e cittadini e utenze non domestiche che hanno contribuito a far cambiare i numeri della differenziata in area test di quasi 20 punti percentuale».

«Amia Verona si sta adoperando in maniera attiva e in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale per attuare le indicazioni di questo progetto – dichiara l’Amministratore unico di Amia Verona Daniele Guarda –, che tre anni fa era sperimentale e che ora di fatto si è consolidato in una Circoscrizione e che pian piano si allargherà a tutto il territorio cittadino. Una indicazione politica data nei mesi scorsi dall’Amministrazione che sta migliorando internamente l’azienda nel perfezionare e ottimizzare le professionalità, i mezzi e i servizi messi in campo».

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