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Cantiere Ponte Nuovo, ritardi e maggiori costi. E in estate arriva il ponteggio mobile

La novità permetterà di salvare il ponteggio in caso di piene dell'Adige. Trincanato: «Montaggio comincerà tra giugno e luglio». Bisinella: «Servono ristori certi per gli esercenti danneggiati»

Novità per il cantiere di Ponte Nuovo a Verona: in estate verrà installato il nuovo ponteggio mobile dotato di un meccanismo che permetterà di alzarlo in caso di necessità. In questo modo verranno scongiurati altri danni come quelli subiti durante la piena dell'Adige dello scorso ottobre. L'annuncio è stato dato durante la seduta di ieri, 12 marzo, della quarta commissione del consiglio comunale.

«È stato organizzato questo momento informativo per integrare le comunicazioni fornite ai cittadini tramite le assemblee pubbliche e gli incontri con i commercianti», ha sottolineato il presidente della commissione Pietro Trincanato.
Nel corso della riunione è stato fatto il punto sulle tempistiche del cantiere di Ponte Nuovo, che conta complessivamente oltre 200 giorni di ritardo. Inoltre, sono emerse alcune novità, fra cui la più importante riguarda il nuovo "ponteggio levatoio" richiesto dal Genio Civile per sostituire quello danneggiato e rimosso dopo la piena dell’Adige. «Interesserà una alla volta le tre campate del ponte, nella parte che guarda a valle - ha spiegato Trincanato - Il montaggio comincerà dopo il completamento, tra giugno e luglio, dei lavori che riguardano la parte a monte e il ripristino parziale del traffico veicolare con l’apertura di una corsia che consentirà alle auto di transitare da Via Nizza in direzione Veronetta».

Il ponteggio mobile comporterà condizioni di lavoro più complesse e un aumento delle spese a carico del Comune. Basti pensare che la sola operazione di sollevamento e riposizionamento del ponteggio mobile richiederà ogni volta una spesa di circa 25mila euro. Nel complesso, la ricostruzione del cantiere dopo la piena dell’Adige e la nuova tranche di lavori costeranno al Comune di Verona una somma pari a 750mila euro. «Questa cifra verrà in parte recuperata dall’avanzo di amministrazione, ma è stato anche chiesto alla Regione Veneto un finanziamento di 568mila euro dai fondi previsti per lo stato di calamità a seguito delle alluvioni dell’inverno scorso - ha puntualizzato Trincanato - Si tratta di una complessità inattesa, ma che indubbiamente servirà a farci ragionare su come si dovranno affrontare altre probabili manutenzioni simili nel prossimo futuro».

«Comprendo perfettamente gli imprevisti burocratici incontrati durante la gestione del cantiere relativi al ritrovamento o meno di ordigni bellici e di reperti archeologici - ha commentato criticamente la consigliera di opposizione Patrizia Bisinella - E le difficoltà riscontrate dopo la piena. Però ad oggi ci troviamo con un’opera che ha danneggiato profondamente l’economia e la vivibilità di un’intera zona della città, da sempre strategica, e di fatto ancora più colpita anche dalle chiusure derivanti dai cantieri del filobus, e della quale non possiamo ancora sapere la fine precisa. Parliamo di quasi un milione di euro di spese aggiuntive, oltre alla previsione di un ponteggio meccanico che arriva a comportare un costo a carico dei cittadini veronesi di 25mila euro per ogni utilizzo in caso di piena del fiume. C’è bisogno di date certe di apertura definitiva di Ponte Nuovo e di supporto economico reale a chi sta subendo un danno costante per la chiusura che si protrae ormai da quasi tre anni. Non si vuole certo fare strumentalizzazione politica su un tema così grave e impattante per la città come quest’opera, ma un atteggiamento attendista non è quello più adeguato. L’apertura per le auto a luglio è certamente una buona notizia, ma da subito servono ristori certi per i danneggiati, una costante informativa alle associazioni di categoria del prosieguo dei lavori e date certe di riapertura definitiva».

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